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martedì 24 marzo 2015
mercoledì 11 marzo 2015
LE 7 REGOLE DI PARACELSO, VERSIONE 2.0
Nel XVI secolo Paracelso, medico Svizzero, definì un eptalogo di
regole per migliorare il benessere e la qualità della vita delle
persone, con una visione che si ampliava a moralità e spiritualità
piuttosto che alla semplice questione biochimica medica. Dopo secoli,
le sue "regole", con le dovute rivisitazioni, possono
essere considerate ancora delle ottime linee guida; ecco come le
rileggerei in chiave moderna(al fondo metterò le originali, cosicchè
ognuno possa eventualmente trarre proprie e/o differenti
conclusioni):
1- Migliorare la salute.
Stare all'aria aperta nel verde, fare esercizio
fisico e possibilmente aerobico, cercare di passeggiare almeno
mezz'ora al giorno. Bere a piccoli sorsi almeno 1,5 litri di acqua al
giorno, mangiando soprattutto frutta e verdura, tendenzialmente
crude; masticare bene e mangiare con calma nei giusti orari. Evitare
junk food, cibi troppo ricchi di zuccheri, grassi e proteine, alcool,
tabacco (droghe), medicine (salvo patologie gravi che ne necessitano
inevitabilmente). Curare la propria igiene personale e del luogo dove
si vive.
2- Bandite assolutamente dalla vostra mente,
per qualsiasi ragione, tutti i pensieri di pessimismo, rabbia,
rancore, odio, noia, tristezza, vendetta e povertà.
Evitare di avere a che fare con persone che
sparlano alle spalle delle altre, pettegole e volgari, con le quali
non abbiamo modo di interfacciarci costruttivamente o piacevolmente.
Si potrebbe parlare di legge dell'attrazione, o più semplicemente,
un'atteggiamento positivo e frequentare compagnie che ci permettano
di mantenerlo o alimentarlo non può fare altro che essere di
giovamento per il nostro benessere psico-sociale.
3- Fate tutto il bene che vi è possibile.
Aiutate ogni essere vivente ogni volta che potete, cercate di vivere limitando al massimo il vostro impatto sull'ambiente. Siate compassionevoli ma giusti, ovvero non fate del male agli altri per scopi egoistici.
3- Fate tutto il bene che vi è possibile.
Aiutate ogni essere vivente ogni volta che potete, cercate di vivere limitando al massimo il vostro impatto sull'ambiente. Siate compassionevoli ma giusti, ovvero non fate del male agli altri per scopi egoistici.
4- Cercate di dimenticare le offese subite e
provate ad immedesimarvi nel vostro "nemico".
La vostra anima è un tempio che non dovrebbe mai essere profanato dall’odio. Spesso i cattivi comportamenti nascondono gravi disagi, se non è vostro interesse-competenza preoccuparvi di aiutare gli altri a risolvere le loro problematiche, cercate di non giudicarli frettolosamente; non siamo tutti uguali, non nasciamo tutti nello stesso luogo nè vi cresciamo, purtroppo spesso il prossimo è vittima (come noi del resto) dell'ambiente in cui è cresciuto.
La vostra anima è un tempio che non dovrebbe mai essere profanato dall’odio. Spesso i cattivi comportamenti nascondono gravi disagi, se non è vostro interesse-competenza preoccuparvi di aiutare gli altri a risolvere le loro problematiche, cercate di non giudicarli frettolosamente; non siamo tutti uguali, non nasciamo tutti nello stesso luogo nè vi cresciamo, purtroppo spesso il prossimo è vittima (come noi del resto) dell'ambiente in cui è cresciuto.
5- Ritagliatevi dello spazio per prendervi cura
di voi.
E' importante prendersi ogni giorno un pò di tempo per stare con se stessi, possibilmente immersi nella natura o facendo un'attività atta alla propria espressione o al proprio compiacimento.
E' importante prendersi ogni giorno un pò di tempo per stare con se stessi, possibilmente immersi nella natura o facendo un'attività atta alla propria espressione o al proprio compiacimento.
6- Due sono troppi, tre sono una
folla...
Mantenere il riserbo sui propri fatti personali, purtroppo ci si imbatte spesso nei cultori del "mal comune mezzo gaudio", quindi quelli che sono i vostri segreti e le vostre problematiche potrebbero diventare presto oggetto di scherno e di maldicenze; per evitarlo, se proprio volete o necessitate di esternare pensieri profondi ed "impegnativi" fatelo con la massima cura nella scelta del vostro interlocutore, come si dice, per mantenere un segreto due sono troppi e tre sono una folla....
Mantenere il riserbo sui propri fatti personali, purtroppo ci si imbatte spesso nei cultori del "mal comune mezzo gaudio", quindi quelli che sono i vostri segreti e le vostre problematiche potrebbero diventare presto oggetto di scherno e di maldicenze; per evitarlo, se proprio volete o necessitate di esternare pensieri profondi ed "impegnativi" fatelo con la massima cura nella scelta del vostro interlocutore, come si dice, per mantenere un segreto due sono troppi e tre sono una folla....
7- Non temete gli uomini e non abbiate paura
del domani.
Mantenete il vostro cuore forte e puro e ogni cosa andrà bene. Non pensate mai di essere soli o deboli, perché ci sono dietro di voi potenti eserciti, che non potete concepire nemmeno nei sogni. Se vi elevate nello spirito, nessun male potrà toccarvi. Il solo nemico che dovete temere siete voi stessi. La paura e la sfiducia nel futuro sono le madri funeste di tutti i fallimenti e attraggono le cattive influenze e con esse il disastro. Questa "massima" mi sembra senza tempo e quindi ancora attualissima.
Mantenete il vostro cuore forte e puro e ogni cosa andrà bene. Non pensate mai di essere soli o deboli, perché ci sono dietro di voi potenti eserciti, che non potete concepire nemmeno nei sogni. Se vi elevate nello spirito, nessun male potrà toccarvi. Il solo nemico che dovete temere siete voi stessi. La paura e la sfiducia nel futuro sono le madri funeste di tutti i fallimenti e attraggono le cattive influenze e con esse il disastro. Questa "massima" mi sembra senza tempo e quindi ancora attualissima.
GLI ORIGINALI
1- La prima è quella di migliorare la
salute.
Questo richiede una respirazione, il più spesso possibile, profonda e ritmica, riempiendo bene i polmoni , all’aperto o davanti a una finestra aperta. Bere ogni giorno a piccoli sorsi, circa due litri di acqua, mangiare tanta frutta, masticare i cibi il più perfettamente possibile, evitare alcool, tabacco e medicine, a meno che, per qualche motivo grave, non siate sottoposti a trattamento medico. Fare il bagno giornalmente dovrebbe essere un’abitudine che dovete alla vostra dignità.
Questo richiede una respirazione, il più spesso possibile, profonda e ritmica, riempiendo bene i polmoni , all’aperto o davanti a una finestra aperta. Bere ogni giorno a piccoli sorsi, circa due litri di acqua, mangiare tanta frutta, masticare i cibi il più perfettamente possibile, evitare alcool, tabacco e medicine, a meno che, per qualche motivo grave, non siate sottoposti a trattamento medico. Fare il bagno giornalmente dovrebbe essere un’abitudine che dovete alla vostra dignità.
2- Bandite
assolutamente dalla vostra mente, per qualsiasi ragione, tutti i
pensieri di pessimismo, rabbia, rancore, odio, noia, tristezza,
vendetta e povertà.
Fuggire come la peste ogni occasione di trattare con persone maldicenti,viziose, vili, mormoratori, pigre, pettegole, vanitose o volgari e inferiori per naturali limiti di comprensione o per argomenti sensuali che costituiscono la base dei loro discorsi o occupazioni. L’osservanza di questa regola è di decisiva importanza: si tratta di cambiare la trama spirituale della vostra anima. E’ l’unico modo per cambiare il vostro destino, perché questo dipende dalle nostre azioni e dai nostri pensieri. Il caso non esiste.
Fuggire come la peste ogni occasione di trattare con persone maldicenti,viziose, vili, mormoratori, pigre, pettegole, vanitose o volgari e inferiori per naturali limiti di comprensione o per argomenti sensuali che costituiscono la base dei loro discorsi o occupazioni. L’osservanza di questa regola è di decisiva importanza: si tratta di cambiare la trama spirituale della vostra anima. E’ l’unico modo per cambiare il vostro destino, perché questo dipende dalle nostre azioni e dai nostri pensieri. Il caso non esiste.
3- Fate tutto il
bene che vi è possibile.
Aiutate ogni infelice ogni volta che potete, ma non nutrite mai un debole per qualsiasi persona. Dovete tenere sotto controllo le vostre forze e fuggire da ogni forma di sentimentalismo.
Aiutate ogni infelice ogni volta che potete, ma non nutrite mai un debole per qualsiasi persona. Dovete tenere sotto controllo le vostre forze e fuggire da ogni forma di sentimentalismo.
4-
Dobbiamo dimenticare ogni offesa, anzi, sforzatevi di pensare bene
del vostro più grande nemico.
La vostra anima è un tempio che non dovrebbe mai essere profanato dall’odio. Tutti i grandi uomini si sono lasciati guidare da quella soave Voce Interiore, ma questa non vi parlerà immediatamente, ci si deve preparare per un certo tempo, distruggendo la sovrapposizione di strati di vecchie abitudini, pensieri ed errori che pesano sul vostro spirito, che è divino e perfetto nella sua essenza, ma impotente per la imperfezione del veicolo che gli si offre oggi per manifestarsi, la debole carne.
La vostra anima è un tempio che non dovrebbe mai essere profanato dall’odio. Tutti i grandi uomini si sono lasciati guidare da quella soave Voce Interiore, ma questa non vi parlerà immediatamente, ci si deve preparare per un certo tempo, distruggendo la sovrapposizione di strati di vecchie abitudini, pensieri ed errori che pesano sul vostro spirito, che è divino e perfetto nella sua essenza, ma impotente per la imperfezione del veicolo che gli si offre oggi per manifestarsi, la debole carne.
5-
Dovete raccogliervi ogni giorno, dove nessuno può disturbarvi, anche
per mezz’ora, seduti più comodamente possibile, con gli occhi
socchiusi e non pensare a niente.
Questo rafforza fortemente il cervello e lo Spirito e vi metterà in contatto con influenze benefiche. In questo stato di meditazione e di silenzio, arrivano spesso le idee più brillanti, che a volte, possono cambiare un’intera esistenza. Con il tempo tutti i problemi che sorgono saranno risolti vittoriosamente da una Voce Interiore che vi guiderà in questi momenti di silenzio, da soli con la vostra coscienza. Questo è il demone di cui parlava Socrate.
Questo rafforza fortemente il cervello e lo Spirito e vi metterà in contatto con influenze benefiche. In questo stato di meditazione e di silenzio, arrivano spesso le idee più brillanti, che a volte, possono cambiare un’intera esistenza. Con il tempo tutti i problemi che sorgono saranno risolti vittoriosamente da una Voce Interiore che vi guiderà in questi momenti di silenzio, da soli con la vostra coscienza. Questo è il demone di cui parlava Socrate.
6-
È necessario mantenere il silenzio assoluto su tutti i vostri affari
personali.
Astenersi, come se si fosse fatto un giuramento solenne, dal riferire agli altri, anche al vostro più intimo, di tutto quello che pensate, ascoltate, conoscete, imparate, sospettate o scoprite;per lungo tempo almeno, si dovrebbe essere come una casa murata o un giardino recintato. È una regola della massima importanza.
Astenersi, come se si fosse fatto un giuramento solenne, dal riferire agli altri, anche al vostro più intimo, di tutto quello che pensate, ascoltate, conoscete, imparate, sospettate o scoprite;per lungo tempo almeno, si dovrebbe essere come una casa murata o un giardino recintato. È una regola della massima importanza.
7-
Non temete gli uomini e non abbiate paura del domani.
Mantenete il vostro cuore forte e puro e ogni cosa andrà bene. Non pensate mai di essere soli o deboli, perché ci sono dietro di voi potenti eserciti, che non potete concepire nemmeno nei sogni. Se vi elevate nello spirito, nessun male potrà toccarvi. Il solo nemico che dovete temere siete voi stessi. La paura e la sfiducia nel futuro sono le madri funeste di tutti i fallimenti e attraggono le cattive influenze e con esse il disastro. Se studiate con attenzione le persone di buona fortuna, vedrete che, intuitivamente, esse osservano gran parte delle regole sopra enunciate.
Mantenete il vostro cuore forte e puro e ogni cosa andrà bene. Non pensate mai di essere soli o deboli, perché ci sono dietro di voi potenti eserciti, che non potete concepire nemmeno nei sogni. Se vi elevate nello spirito, nessun male potrà toccarvi. Il solo nemico che dovete temere siete voi stessi. La paura e la sfiducia nel futuro sono le madri funeste di tutti i fallimenti e attraggono le cattive influenze e con esse il disastro. Se studiate con attenzione le persone di buona fortuna, vedrete che, intuitivamente, esse osservano gran parte delle regole sopra enunciate.
martedì 3 marzo 2015
PURINE, URICASI ED EVIDENZE ALIMENTARI
Le purine sono sostanze presenti in
diversi alimenti, soprattutto nelle carni, la degradazione delle
quali sviluppa l'acido urico, una sostanza conseguente al
rinnovamento cellulare (ovvero dal ricambio degli acidi nucleici DNA
ed RNA delle cellule morte) ed all'alimentazione, tramite la sintesi
(ad opera principalmente del fegato) degli alimenti che ne sono
ricchi, come le carni; ne abbiamo già parlato in diversi articoli
precedenti
(https://www.facebook.com/ChicchiRicchidiSalute/photos/a.1562342397312969.1073741828.1562331400647402/1580316052182270/?type=1;
https://www.facebook.com/ChicchiRicchidiSalute/photos/a.1569774156569793.1073741834.1562331400647402/1584313128449229/?type=1).
https://www.facebook.com/ChicchiRicchidiSalute/photos/a.1569774156569793.1073741834.1562331400647402/1584313128449229/?type=1).
Un'elevata concentrazione di acido
urico (uricemia) è correlata a diverse patologie, prima tra tutte la
gotta, senza disdegnare però ipertensione, nefropatie, sindrome
metabolica e molte problematiche cardiovascolari; diversi studi
testimoniano che a causa delle variazioni dietetiche avvenute negli
ultimi decenni, col crescente consumo di alimenti ricchi di purine
quali soprattutto carne e pesce, parallelamente sono aumentati
obesità e livelli di uricemia, dimostrando la relazione intrinseca
tra questi 3 fattori (il trend negativo è tuttora in essere).
Come abbiamo anticipato, l'acido urico
si genera nel nostro organismo attraverso due modalità:
la prima e più ingente riguarda il
ricambio cellulare, ed è una quota fissa implicita nella nostra
fisiologia, mentre la restante parte è direttamente correlata
all'alimentazione; attraverso la prima parte copriamo una grossa
fetta delle nostre capacità di eliminare, attraverso i reni, questi
acidi, poichè, a differenza di molti altri animali (evidentemente
strutturati allo scopo), l'uomo non possiede l'enzima uricasi, che è
adibito alla detossificazione dell' acido urico. E' consequenziale
quindi che, per questo motivo, l'uomo non è in grado di
metabolizzare il surplus di questi acidi ottenuto attraverso
l'alimentazione, se non in minima parte, mettendo così sotto stress
l'organismo (i reni non riescono ad eliminare l'eccessivo carico
purinico-urico) col rischio di incorrere in iperuricemia e
conseguentemente di agevolare le patologie sopra elencate; nella
fattispecie, si possono imputare i casi di iperuricemia a fattori
esogeni (alimentari) nel 90% delle situazioni, mentre solo il 10% può
imputarsi a difetti endogeni (congeniti) nella sintesi purinica.
A questo punto dovrebbe sorgere spontanea un'osservazione: se noi siamo sprovvisti dell'enzima atto a detossificare la carne, come è possibile che questa possa/debba far parte della nostra alimentazione?
A questo punto dovrebbe sorgere spontanea un'osservazione: se noi siamo sprovvisti dell'enzima atto a detossificare la carne, come è possibile che questa possa/debba far parte della nostra alimentazione?
La causa più accreditata dalla
scienza, benchè sia solo una semplice ipotesi, è che essendo
l'urato un antiossidante naturale, l'inattivazione dell'uricasi nei
primati sia stata frutto di uno step evolutivo, in modo da favorirne
la circolazione nel sangue; questo "traguardo" tuttavia ha
un grosso contro, che è quello di mettere l'intero organismo a
rischio di iperuricemia. Questo di per sè non sarebbe un problema,
in quanto è una condizione comune anche ad altri animali,
semplicemente lo diventa quando decidiamo arbitrariamente quali
devono essere gli alimenti atti a sostentarci; le grandi scimmie
antropomorfe, ad esempio (oranghi, gorilla e scimpanzè), si
alimentano quasi esclusivamente di vegetali (sgarrano di una
percentuale compresa tra lo 0% ed il 2%, di cibi di origine animale),
preferibilmente di frutta, non presentando problematiche di
iperuricemia, seguendo un'alimentazione adatta alla propria
fisiologia (considerata comunemente onnivora ma a detta di molti
esperti chiaramente frugivora). Secondo la scienza noi siamo
onnivori, tuttavia abbiamo perso l'enzima detossificante della carne
perchè potessimo avvalerci di alcuni vantaggi evolutivi, che però
si manifestano nelle numerose patologie correlate al consumo della
stessa, in quanto l'urato è si un potente antiossidante naturale, ma
al contempo un importante acidificante; guardacaso anche frutta e
verdura sono ricchissime di antiossidanti, che a differenza
dell'urato non creano in noi problemi dati dalla mancanza
dell'uricasi.
Ma come anticipato, resta una semplice
ipotesi quella che la perdita dell'uricasi sia stata uno step
evolutivo atto ad aiutarci nella lotta contro l'invecchiamento
cellulare nel lungo periodo, probabile quanto quella di averlo perso
perchè ormai i primati avevano trovato nella dieta frugivora la loro
miglior condizione e quindi, essendo diventata inutile l'uricasi, è
stata geneticamente disattivata.
Dopo decenni di menzogne alimentari che
ormai stiamo smascherando continuamente, evidentemente veicolate da
un interesse, è così strano collocare queste informazioni?!
L'uricasi è un segnalatore CHIARO della necessità del corpo di
detossificare le purine (in particolar modo quelle animali, da come
si evince da diversi studi che hanno verificato i diversi effetti,
molto più blandi, delle purine vegetali), derivanti da un assiduo
consumo di carni; in tal senso, il fatto che sia presente nei
carnivori e negli onnivori ha un senso logico e pratico. Se ha un
senso la sua presenza, in quanto chiara soddisfazione di una
necessità, con che cognizione viene considerata "non
probatoria" la sua assenza? Non si trattà altresì di una
chiara evidenza che gli organismi che ne sono privi NON SONO stati
strutturati per alimentarsi di determinati cibi, in quanto tossici
per loro stessi? C'è bisogno che un canuto scienziato vincitore di 3
premi nobel vada in televisione a dichiararlo per rendere valida
questa evidenza? Giustamente, un solo fattore potrebbe non essere di
per sè indicativo e sufficiente a determinare tutta una fisiologia,
ma quando questi va a sommarsi ad una sequela di elementi a lui
conformi, ecco che la tesi prende forma, avallata da numerose prove,
deliberatamente ignorate perchè decontestualizzate (volutamente) e
denigrate in nome di un interesse che vive di tutto fuorchè di
scienza.
La realtà dei fatti è che siamo stati
"indottrinati" ad avere dei punti fermi sin da quando
eravamo bambini, in questo caso specifico sull'onnivorismo umano,
tuttavia un uomo può benissimo vivere di sola frutta, con una salute
invidiabile (ormai si sprecano le testimonianze), ma NON può vivere
di sola carne (altro che onnivori!); lo spostamento dell'ago della
bilancia verso un'alimentazione più ricca di alimenti animali ha
portato il nostro organismo ad un livello tale da essere simbiontico
con le farmacie, che a rigor di logica dovrebbero essere state
progettate insieme alla nostra fisiologia onnivora durante
l'evoluzione. Mi rendo conto che sia un discorso per molte persone
inaccettabile e che metta in discussione una quantità enorme di
informazioni date per certe, tuttavia, se si riuscisse a partire da
un foglio bianco (invece che da un tomo onnivoro) e mettere a
confronto le evidenze scientifiche, senza le conclusioni dall'una e
dall'altra parte, ma utilizzando il ragionamento, ad oggi, la tesi
dell'uomo frugivoro calzerebbe a pennello sulla nostra fisiologia
(https://www.facebook.com/ChicchiRicchidiSalute/photos/a.1562342397312969.1073741828.1562331400647402/1576092065938002/?type=1&theater).
martedì 24 febbraio 2015
IL MEDIOEVO ALIMENTARE: CARENZA DI B12 ED ALIMENTAZIONE VEG
La
vitamina B12, conosciuta anche come cobalamina, è un coenzima sul
quale si fa spesso un gran discutere, soprattutto nell'ambiente veg,
quando in realtà la sua deficienza (o presunta tale) è una
condizione che spesso prescinde dal fatto di non assumere alimenti di
origine animale; sono infatti diverse la cause alle quali si può
associare un basso livello di questo elemento, il quale valore di
riferimento è tuttavia molto discusso.
Per cominciare, cos'è la vitamina B12 e a cosa serve nel nostro organismo?
Per cominciare, cos'è la vitamina B12 e a cosa serve nel nostro organismo?
Come scritto poc'anzi, le cobalamine (metilcobalamina,
idrossicobalamina, deossiadenosilcobalamina e cianocobalamina) sono
dei coenzimi, ovvero delle sostanze che partecipano alle reazioni ma
senza venirne distrutte, ecco perchè in una persona sana dal momento
in cui cessa di assumerle sino al momento dell'eventuale carenza e
manifestazione degli effetti negativi possono intercorrere anche 20
anni; inutile sottolineare quanto sia difficile non assumere
assolutamente vitamina B12 nell'arco di così tanto tempo, visto che
in quantità minime tale vitamina è presente in moltissimi alimenti,
anche vegetali, tanto più quanto più naturali essi sono. La grave
carenza di cobalamine è correlata a diverse patologie degenerative
del sistema nervoso (ma bisogna sempre considerare che con l'avanzare
dell'età questa non può che considerarsi una concausa, data la
moltitudine di fattori che contribuiscono nel contrarre tali
patologie) ed all'anemia perniciosa, una forma di anemia che però, è
bene ricordare, si sviluppa anche in seguito alla degenerazione di
patologie intestinali (che sono alimentate o possono alimentare le
problematiche correlate al fattore intrinseco intestinale, anch'esso
causa del malassorbimento della vitamina B12).
Per quanto riguarda il valore di riferimento della B12
nell'organismo, ci sono voci discordanti: diversi esperti sostengono
che sia stato praticamente raddoppiato intorno agli anni 70, passando
da un valore minimo di 80 al minimo attuale che è, appunto, il
doppio; fermo restando che tali valori sono e restano INDICATIVI
(nella sua immensa complessità il corpo umano varia tantissimo da
persona a persona, così come i reali fabbisogni, rendendo il
benessere individuale ben lungi da poter essere omologato in un
valore generico), è legittimo dubitare di una "scienza
alimentare" che ancora ad oggi, nonostante le stesse evidenze
scientifiche, incoraggia il consumo di latticini e carni,
decantandone proprietà quantomeno dubbie, quando non apertamente
smascherate (latte e calcio, come abbiamo trattato qui: https://www.facebook.com/ChicchiRicchidiSalute/photos/a.1562342397312969.1073741828.1562331400647402/1565346163679259/?type=1&theater).
Tornando al punto quindi, ammesso e non concesso che vi sia una REALE
carenza di questa vitamina, tale evento è da imputarsi in maniera
molto più ragionevole e verosimile a fattori diversi
dall'alimentazione VEG, in primis perchè tale carenza coinvolge
anche le persone con un'alimentazione variata che, a rigor di logica,
non dovrebbero presentarla; quello che probabilmente è il principale
motivo può imputarsi a delle problematiche intestinali che vanno ad
inficiare il funzionamento del fattore intrinseco, che possono essere
più o meno influenzate dall'alimentazione.
Un'alimentazione sana ed accorta sostiene l'intestino, migliorandone
la condizione e favorendo l'assorbimento delle cobalamine, così come
un'alimentazione sbagliata può ottenere l'effetto opposto; in tal
caso mangiare cibi ricchi di vitamina B12 (derivati animali) fa in
modo che, nonostante le perdite date dalla malnutrizione (intesa come
alimentazione errata), il corpo abbia un surplus della vitamina per
contrastarne la perdita: curiamo il sintomo, non la causa.
Inoltre, questa problematica si è acuita in seguito all'aumento
dell'inquinamento ambientale, che fa sì che il nostro cibo necessiti
(soprattutto quello della grande distribuzione) di trattamenti
(pesticidi ecc...) tali da distruggere la flora batterica del terreno
(che è il "veicolo" della vitamina); così facendo
eliminiamo o riduciamo fortemente quella percentuale di B12 che noi
NATURALMENTE assorbiremmo dai vegetali, rischiando di incorrere in
quelle che vengono chiamate carenze (sulle quali possiamo nutrire
comunque dei dubbi, sempre per il discorso che le cobalamine non si
consumano), e per le quali non solo noi, ma anche gli animali che
vengono successivamente macellati, prendono integratori.
Questa è una semplice riflessione per coloro che ritengono gli integratori meno naturali della carne: prendere un integratore con addizionata B12 è meno naturale di mangiare un animale che ha a sua volta mangiato un pastone con addizionata B12?
Questa è una semplice riflessione per coloro che ritengono gli integratori meno naturali della carne: prendere un integratore con addizionata B12 è meno naturale di mangiare un animale che ha a sua volta mangiato un pastone con addizionata B12?
In ultimo, i VEG dovrebbero prendere in seria considerazione il fatto
che i valori considerati "normali" per determinati
nutrienti sono riferiti a campioni di persone con uno stile
alimentare omologo ma differente dal loro, quindi vi sono i
presupposti per non considerarli probatori alla stessa maniera;
nulla vieta che un corpo abituato ad un determinato tipo di
alimentazione o più efficiente abbia dei valori ottimali differenti
da quelli indicati per la popolazione media.
sabato 21 febbraio 2015
IL FALLIMENTO DELLA DIETA
Perchè la maggior parte delle diete
producono solo un effetto temporaneo? E ancora, perchè si ottiene
facilmente un effetto volano, con non solo la ripresa, ma addirittura
l'aumento del peso originale? La risposta a queste domande è
semplice ma spesso trascurata...
Il primo e madornale errore nel
considerare una dieta è farlo pensando si tratti di una semplice
questione calorico-matematica; in realtà, la dieta inizia nella
testa ed è lì che va sostenuta, e solo tenendo conto di questo
aspetto si può sperare di produrre risultati apprezzabili,
soprattutto nel lungo periodo.
Un dato spesso ignorato (volutamente
dai professionisti) è quello per il quale qualsiasi variazione di
dieta "gode" di un bonus di circa 2 settimane, nelle quali
il corpo si adatta al nuovo regime alimentare e durante il quale lo
stress prodotto dalla nuova condizione contribuisce alla perdita di
peso. Un altro errore molto comune (soprattutto nelle diete
home-made) è quello di credere che minore sia l'introito calorico
assunto e maggiore sarà la perdita di peso; questo concetto è
viziato dal principio, in quanto tratta l'organismo come se fosse un
semplice calcolatore, mentre come organismo biologico, nel momento in
cui andiamo ad assumere una quantità troppo bassa di calorie
rispetto al necessario, otteniamo risultati differenti da quelli di
una mera sommatoria: il cervello attiva una specie di "modalità
risparmio energetico", dove inizia a dosare meglio i consumi
(pensa che ci siano condizioni ostili e quindi inizia a proteggere le
nostre scorte energetiche), col risultato che si introduce meno del
dovuto ma si consuma altresì meno del normale, soprattutto per
quanto riguarda i grassi (e si diventa molto più nervosi in quanto
lo stress ed il risparmio energetico vanno ad inficiare anche la
nostra sfera neuro-psicologica).
In quest'ottica assume un ruolo
importante il concetto di "Peso Mentale"; il nostro corpo
ha una sorta di memoria fisiologica che registra un determinato peso,
che è quello che probabilmente ha tenuto per il periodo di tempo più
lungo e che considera normale, ed ogni sforzo di variare questo
valore si scontrerà sempre con tale Set Point ,ben definito ed al
quale il corpo tendenzialmente mira (motivo per il quale si oscilla
spesso attorno ad un peso ben definito) . Questo ovviamente non
significa che non si possa modificare tale condizione, ma
semplicemente che l'unico modo per farlo permanentemente è prenderne
assoluta coscienza e lavorare con costanza per "resettare"
questo valore e portarlo al livello che ci interessa.
Ovviamente questi non sono gli unici
motivi per cui le diete funzionano o meno, tuttavia sono
argomentazioni alle quali solitamente non viene data l'importanza
fondamentale che invece hanno, mentre viene data molta più rilevanza
al conteggio delle calorie che non sono solo un fattore soggettivo,
ma per molte persone limitante e stressante, con evidenti strascichi
successivi.
Per quanto riguarda invece l'effetto
volano, bisogna dare il giusto peso all'ambito che maggiormente lo
stimola, ovvero alla sfera psicologica, legata alla delusione; spesso
le diete sono generalizzate, preimpostate o autoregolamentate e
quindi, come tali (benchè ci saranno persone e professionisti più o
meno consci della problematica), si pongono obiettivi irreali e
metodologie insostenibili. Il risultato di questi regimi è spesso
discorde dalle aspettative individuali, e questo in determinati
soggetti crea un boomerang che non solo porta scoraggiati a
riprendere il peso perso, ma spesso addirittura a superarlo in preda
allo sconforto.
In parole povere, la dieta per la prova vestito di un giorno o per una breve vacanza, quindi per una perdita di peso a tempo determinato è una cosa; la dieta intesa come regime alimentare per ottenere risultati e benessere a lungo termine è invece tutta un'altra storia, che passa prima dalla mente piuttosto che dal corpo.
In parole povere, la dieta per la prova vestito di un giorno o per una breve vacanza, quindi per una perdita di peso a tempo determinato è una cosa; la dieta intesa come regime alimentare per ottenere risultati e benessere a lungo termine è invece tutta un'altra storia, che passa prima dalla mente piuttosto che dal corpo.
venerdì 13 febbraio 2015
MENU' DI SAN VALENTINO
Ecco un piccolo esempio di
menù "afrodisiaco" e gustoso da proporre al vostro partner
per un San Valentino a lume di candela...
- Asparagi vestiti al
mopur.
- Pasta al pesto di rucola e mandorle.
- Medaglioni di soia alle noci in crema di tartufo e funghi.
- Fragole al cioccolato con panna (un must).
- Pasta al pesto di rucola e mandorle.
- Medaglioni di soia alle noci in crema di tartufo e funghi.
- Fragole al cioccolato con panna (un must).
Asparagi vestiti al mopur.
-Ingredienti per 2 persone-
- 10 asparagi con gambo
- 10 fettine di carpaccio di mopur
aromatico
- 1 confezione di blurisella (o
formaggio veg a preferenza)
- 1 confezione di pasta sfoglia
vegetale (rettangolare)
- olio EVO q.b.
- lievito alimentare in scaglie
- sale q.b.
Procedimento
Procedimento
1)Pulite con cura gli asparagi,
togliendo la parte dura esterna e prestando attenzione a non rovinare
le punte, lessateli a vapore per 5-10 minuti, in modo da ammorbidirli
ma far loro mantenere una consistenza croccante.
2)Spalmate la blurisella (o un formaggio veg equivalente, oppure ancora del tofu tritato) sul gambo dell'asparago e coprite con una fetta di mopur.
3)Tagliate in 10 strisce la sfoglia vegetale e avvolgetevi il gambo, coprendo il mopur.
4)Spolverate la punta con del lievito in scaglie e fate gratinare a 180 gradi per una decina di minuti nel forno. Se necessario aggiustate di sale.
2)Spalmate la blurisella (o un formaggio veg equivalente, oppure ancora del tofu tritato) sul gambo dell'asparago e coprite con una fetta di mopur.
3)Tagliate in 10 strisce la sfoglia vegetale e avvolgetevi il gambo, coprendo il mopur.
4)Spolverate la punta con del lievito in scaglie e fate gratinare a 180 gradi per una decina di minuti nel forno. Se necessario aggiustate di sale.
Pasta al pesto di rucola e
mandorle.
-Ingredienti per 2 persone-
- 160 g di tagliolini veg
- 60 g di rucola fresca (tenetene un pò
per la decorazione)
- alcune foglie di basilico
- 25 g di mandorle pelate
- olio EVO q.b.
- una manciata di mandorle a lamelle
- 1 cucchiaio di lievito alimentare in
scaglie
- sale e pepe q.b.
Procedimento
Procedimento
1)Lavate ed asciugate la rucola ed il
basilico, tagliate grossolanamente e tritate il tutto insieme alle
mandorle intere ed al lievito, aggiungendo a filo un pò d'olio sino
ad ottenere un pesto omogeneo.
2)Tostate le mandorle a lamelle
velocemente in padella, senza aggiugnere olio o spezie.
3)Preparate la pasta e scolatela grossolanamente (in modo da lasciare un pò di acqua di cottura) e mettetela in padella col pesto appena preparato in modo da amalgamare a fuoco lento il tutto.
4)Impiattate la pasta ed aggiungete le mandorle tostate, delle foglie di rucola ed una spolverata leggera di pepe a decoro e guarnizione.
3)Preparate la pasta e scolatela grossolanamente (in modo da lasciare un pò di acqua di cottura) e mettetela in padella col pesto appena preparato in modo da amalgamare a fuoco lento il tutto.
4)Impiattate la pasta ed aggiungete le mandorle tostate, delle foglie di rucola ed una spolverata leggera di pepe a decoro e guarnizione.
Medaglioni di soia alle noci in
crema di tartufo e funghi.
-Ingredienti per 2 persone-
- 6 medaglioni di soia disidratata
- 200 g di funghi champignon (o porcini
se preferite)
- 1 tartufo nero (o in sostituzione
dell'olio al tartufo o una crema di tartufo)
- 1 bicchiere di vino bianco fermo
- 20 g di noci sgusciate
- 1 confezione di panna vegetale
- un pizzico di prezzemolo
- sale e curry q.b.
Procedimento
Procedimento
1)Reidratate accuratamente i medaglioni
di soia, lasciandoli a bagno anche più del necessario se occorre,
strizzateli con cura e metteteli da parte.
2)Tagliate a fettine sottili i funghi e
fateli sfumare in padella con il vino bianco ed il prezzemolo,
aggiungendo anche il tartufo tagliato grossolanamente a
scaglie.
3)Aggiungete i medaglioni di soia in padella mentre continuate a sfumare col vino bianco, fate scottare leggermente e poi lasciate mantecare a fuoco lento aggiungendo la panna.
4)Spezzate grossolanamente le noci e sommatele alla pietanza insieme ad un pizzico di curry e di sale, lasciate insaporire per un paio di minuti e servite.
3)Aggiungete i medaglioni di soia in padella mentre continuate a sfumare col vino bianco, fate scottare leggermente e poi lasciate mantecare a fuoco lento aggiungendo la panna.
4)Spezzate grossolanamente le noci e sommatele alla pietanza insieme ad un pizzico di curry e di sale, lasciate insaporire per un paio di minuti e servite.
- Fragole al cioccolato
con panna.
-Ingredienti per 2 persone-
- 1 cestino di fragole
- 1 barretat di cioccolato fondente
- 1 confezione di panna da montare veg
Procedimento
1)Sciogliete la barretta di cioccolato
fondente a bagnomaria ed intingete le fragole, ben lavate, tenendole
dal picciolo.
2)Montate la panna vegetale.
3)Enjoy!
Buon Appetito e Buon S. Valentino a
tutti!
P.s: Se il menù vi aggrada e decidete di seguirlo, postate le foto dei vostri risultati (anche io integrerò domenica con le foto aggiornate)! ^_^
lunedì 9 febbraio 2015
LA PASSIONE DELLA NATURA: UN SAN VALENTINO SPECIALE
Ebbene si, i migliori afrodisiaci sono
soprattutto erbe e vegetali, perchè dunque non rendere ancora più
"speciale" l'imminente San Valentino sfruttandoli a nostro
vantaggio?!
Innanzitutto, quali sono le caratteristiche che rendono afrodisiaco un determinato alimento? Partendo dal presupposto che la potenza dell'afrodisiaco è direttamente proporzionale alla nostra volontà che lo sia (quindi il fattore placebo è determinante per la "forza" dell'effetto finale), le qualità peculiari dei cibi (ed erbe) classificati come tali è quella di favorire la circolazione e di ridurre lo stress e migliorare l'umore; non di meno alcuni agiscono direttamente sul sistema ormonale, aumentando il desiderio e la fertilità.
Ecco di seguito i principali alimenti da sfruttare per organizzare una romantica, e passionale, serata di coppia....
MANDORLE e FRUTTA SECCA: sono considerati afrodisiaci per la loro ricchezza in termini di nutrienti, come vitamine A ed E, oltre alla presenza del ferro, utile per migliorare la circolazione sanguigna; le mandorle venivano nell'antichità correlate alla forma dei genitali femminili (e per questo esaltate), mentre le noci, ricche di arginina, che agisce da vasodilatatore aumentando l'afflusso di sangue anche nella zona pelvica, grazie a tale caratteristica sarebbero state chiamate "Viagra" naturale.
ASPARAGI: sono ricchi di vitamine del gruppo B, di potassio e di acido folico, che aumenta l'istamina, grazie alla quale si può raggiungere l'orgasmo più facilmente; venivano inoltre considerati afrodisiaci per la loro forma fallica.
Innanzitutto, quali sono le caratteristiche che rendono afrodisiaco un determinato alimento? Partendo dal presupposto che la potenza dell'afrodisiaco è direttamente proporzionale alla nostra volontà che lo sia (quindi il fattore placebo è determinante per la "forza" dell'effetto finale), le qualità peculiari dei cibi (ed erbe) classificati come tali è quella di favorire la circolazione e di ridurre lo stress e migliorare l'umore; non di meno alcuni agiscono direttamente sul sistema ormonale, aumentando il desiderio e la fertilità.
Ecco di seguito i principali alimenti da sfruttare per organizzare una romantica, e passionale, serata di coppia....
MANDORLE e FRUTTA SECCA: sono considerati afrodisiaci per la loro ricchezza in termini di nutrienti, come vitamine A ed E, oltre alla presenza del ferro, utile per migliorare la circolazione sanguigna; le mandorle venivano nell'antichità correlate alla forma dei genitali femminili (e per questo esaltate), mentre le noci, ricche di arginina, che agisce da vasodilatatore aumentando l'afflusso di sangue anche nella zona pelvica, grazie a tale caratteristica sarebbero state chiamate "Viagra" naturale.
ASPARAGI: sono ricchi di vitamine del gruppo B, di potassio e di acido folico, che aumenta l'istamina, grazie alla quale si può raggiungere l'orgasmo più facilmente; venivano inoltre considerati afrodisiaci per la loro forma fallica.
AVOCADO: gli atzechi ne associavano la
forma ai genitali maschili, successivamente i preti cattolici lo
proibirono per il rimando ai genitali femminili, è sempre stato
considerato un frutto afrodisiaco; i suoi pregi sono un alto
contenuto calorico, una ricca quantità di acido folico, vitamine A,C
e B6 (quest'ultima nota per aumentare la produzione di testosterone)
e di potassio.
FRAGOLE: possiede diverse sostanze che
stimolano l'organismo, tra cui minerali (ferro, calcio, fosforo,
sodio, silice e bromo), vitamine C, B1 e B2 e alcuni acidi organici
(acido salicilico, acido tartarico ed acido citrico). La loro forza
sta tuttavia nel simbolismo sensuale che le accompagna, perchè
rappresentano il frutto del piacere sin dai tempi antichi.
BANANE: è ricca di elementi
energetici, come minerali quali magnesio e potassio e vitamina B;
contiene inoltre bromelina, un enzima che aumenta la libido maschile
e combatte l'impotenza. Oltre a questo, è ricca di triptofano, un
amminoacido collegato alla serotonina, che migliora l'umore,
allontanando lo stress. In passato era considerata simbolo di
fertilità per la sua chiara forma fallica.
CIOCCOLATA: stimola il rilascio di
dopamina, la sostanza che stimola la sensazione di gratificazione nel
nostro cervello, allontanando stress e malumore; contiene inoltre,
come la banana, triptofano, che aumenta il rilascio della serotonina
e caffeina, che funge da stimolante. Agisce quindi soprattutto sul
sistema nervoso, aumentando il piacere e, secondo alcuni studi, la
voglia.
FICO: sono ricchi di flavonoidi ed
antiossidanti, che possono aumentare la resistenza sessuale; tuttavia
è la loro storia a renderli afrodisiaci, visto che sia gli antichi
Greci li associavano all'amore ed alla fertilità.
ZENZERO: le sue virtù amorose
riguardano soprattutto la sua capacità di stimolare la circolazione
sanguigna, garantendo un maggior afflusso di sangue agli organi
sessuali; per questa ragione in Asia viene considerato una spezia in
grado di rinvivorire l'energia maschile tanto da essere indicato come
"Viagra" naturale. Viene utilizzato come ricostituente e
contro l'astenia sessuale.
PEPERONCINO: è l'afrodisiaco per
antonomasia, difatti le sue proprietà ne fanno un potente
vasodilatatore, che aumenta il flusso sanguigno, la temperatura e
tonifica le pareti arteriose. Ricchissimo di vitamine, in particolare
C ma anche A,B2,E,PP e K2, di minerali e di antiossidanti; la sua
nomea afrodisiaca è anche frutto della capsaicina, la sostanza che
lo rende piccante!
MACA: era usata dagli Incas che la
consideravano divina e destinata al nutrimento dei nobili e dei
guerrieri per la sua ricchezza di principi nutrienti, ha proprietà
utili al sistema respiratorio, aiuta contro l'invecchiamento ed
aumenta la resistenza muscolare. Oggi è utilizzata per il
trattamento delle disfunzioni sessuali, in quanto pare stimoli la
produzione di spermatozoi e la libido di ambo i sessi.
TARTUFO: si deve la sua presenza nei
cibi afrodisiaci soprattutto per la sua esclusività, in quanto il
principio attivo che lo renderebbe "amoroso" sarebbe
l'androsterone, una sostanza ormonale dei maiali maschi che
attirerebbe le scrofe, e quindi si è ipotizzato per analogia che sia
lo stesso per l'uomo.
GINSENG: i suoi principi attivi, i
ginsenosidi, pare abbiano un effetto simil-estrogeno e che stimolino
la circolazione pubica, permettendo una maggior prestanza e
risvegliando il desiderio sessuale di ambo le parti; anche questa
radice è utilizzata in Oriente come sostituto naturale del Viagra.
GUARANA': è una pianta stimolante che
in amazzonia veniva utilizzata come rinvigorente e tonificante; da
allora è considerato un forte afrodisiaco, capace di migliorare le
prestazioni sessuali e di rinnovare energia e desiderio.
FRUTTO DELLA PASSIONE: il nome è
totalmente ingannevole, in quanto la "passione" cui fa
riferimento non è quella amorosa ma quella di Cristo. Il nome gli fu
dato dai Gesuiti che lo utilizzarono per spiegare la passione di
Cristo agli Indiani che cercavano di convertire. Venne preso come
esempio in quanto al centro della corolla del fiore, circondata di
blu, si trova un groviglio di filamenti che ricorda una corona di
spine, mentre il pistillo del fiore rimanderebbe ai chiodi della
crocifissione.
Insomma, benchè la natura ci fornisca
una gran quantità di alimenti considerati afrodisiaci, la realtà è
che ci offre un sacco di espedienti e di consigli per realizzare
qualcosa di un pò speciale da condividere con il nostro partner;
l'afrodisiaco reale è infatti all'interno della coppia, e con questa
consapevolezza preparate dei gustosi manicaretti in un ambiente
confortevole, curandovi però di essere voi stessi l'afrodisiaco più
importante. ^_^
giovedì 5 febbraio 2015
IL MEDIOEVO ALIMENTARE: LA COLAZIONE
La colazione è il pasto più importante della giornata e va fatto
bello ricco.... FALSO!
La colazione è il pasto col maggior
rischio ingolfamento della giornata e come tale va fatto il più
leggero possibile (quando non saltato del tutto); immaginate il
vostro corpo al mattino che si risveglia, dopo un bel riposo, lo
vedete? Eccolo che, con calma, sta avviando tutte le funzioni
cognitive e motorie proprie dello stato di veglia, un bel lavoro dopo
essere stato a "riposo" per tutta la notte; di tutta
risposta noi gli diciamo: "Visto che non hai niente di meglio da
fare, ti fornisco tutta questa pappardella di roba da digerire, così
mi dai energie!"...
In pratica, attraverso al colazione, noi diamo al nostro corpo del
lavoro extra con la convinzione, invece, di stare facendo una cosa a
lui gradita, per la quale ci ripagherà nel brevissimo periodo
fornendoci un surplus energetico; non riesco a sottolineare l'assurdo
della cosa: noi per ottenere una illusoria energia immediata
inficiamo la funzionalità energetica del nostro organismo
,affaticandolo e ottenendo nei fatti il risultato opposto, ovvero
quello di CONSUMARE energia, per la digestione dei cibi, ancor più
gravosa vista la condizione di torpore dell'organismo.
In ausilio di queste affermazioni vi sono le caratteristiche dei cicli circadiani, di cui abbiamo parlato in un articolo precedente e che regolano i ritmi biologici di tutte le persone che seguono il ciclo giorno-veglia e notte-riposo; in base a queste conoscienze, noi sappiamo che la mattina, sino a mezzogiorno, il nostro organismo è nella fase di eliminazione, ovvero quella fase dove si ripulisce da scorie e residui del giorno precedente (e non solo). Introducendo del cibo prima di mezzodì, quindi, interrompiamo il naturale processo di depurazione fisiologico, che si rende tanto più necessario quanto meno è curata l'alimentazione o le proprie abitudini nutrizionali; attraverso il "digiuno della colazione" si possono eliminare tutta una serie di problemi minori che affliggono la stragrande maggioranza delle persone "occidentali", come ad esempio pesantezza, acidità di stomaco, stanchezza cronica, finanche nervosismo e stress, in quanto il prolungamento del processo di depurazione da cena al pranzo successivo favorisce una migliore pulizia dell'organismo, con conseguente aumento di funzionalità ed efficienza.
In ausilio di queste affermazioni vi sono le caratteristiche dei cicli circadiani, di cui abbiamo parlato in un articolo precedente e che regolano i ritmi biologici di tutte le persone che seguono il ciclo giorno-veglia e notte-riposo; in base a queste conoscienze, noi sappiamo che la mattina, sino a mezzogiorno, il nostro organismo è nella fase di eliminazione, ovvero quella fase dove si ripulisce da scorie e residui del giorno precedente (e non solo). Introducendo del cibo prima di mezzodì, quindi, interrompiamo il naturale processo di depurazione fisiologico, che si rende tanto più necessario quanto meno è curata l'alimentazione o le proprie abitudini nutrizionali; attraverso il "digiuno della colazione" si possono eliminare tutta una serie di problemi minori che affliggono la stragrande maggioranza delle persone "occidentali", come ad esempio pesantezza, acidità di stomaco, stanchezza cronica, finanche nervosismo e stress, in quanto il prolungamento del processo di depurazione da cena al pranzo successivo favorisce una migliore pulizia dell'organismo, con conseguente aumento di funzionalità ed efficienza.
D'altronde, è l'etimologia stessa della parola che ce lo dice:
colazione deriva dal termine latino collatio, ovvero "mettere
insieme"; questi era il nome del pasto che si faceva riuniti
alla sera, nulla a che vedere con la nostra usanza mattutina, anzi,
era l'esatta descrizione del pasto serale, ovvero la cena! Era questi
ad essere considerato il pasto più importante della giornata, quello
nelle tarde ore pomeridiane prima del calar del Sole o subito dopo (a
seconda delle stagioni e della latitudine); in tal senso ci vengono
in ulteriore aiuto e conferma i ritmi circadiani, in quanto l'orario
di "appropriazione" del cibo si trova tra le 12 e le 20,
nel lasso di tempo nel quale in origine si consumava il pasto
principale della giornata. Non stiamo neanche disquisendo del Mito
della colazione (il mito nasce dal passato, dove la colazione non
esisteva come la intendiamo noi), ma della scelta relativamente
moderna di introdurre e valorizzare questo pasto sino ad osannarlo
oltre ogni ragionevole beneficio; tradizione e cultura, ecco i
moventi della colazione, sicuramente non benessere e salute nel senso
assoluto del termine.
Detto questo, se proprio si vuole transigere per le più disparate ragioni, fosse anche solo il piacere del gusto, la miglior scelta ricade in bevande naturali, possibilmente centrifugati di frutta e verdura crudi, oppure in piccole dosi di frutta fresca; questi alimenti, vantando dei carichi calorichi e dei tempi digestivi inferiori, sono quelli che meno incidono (ma comunque lo fanno) sui nostri processi depurativi biologici mattutini, e che forniscono energia in tempi relativamente più brevi.
Detto questo, se proprio si vuole transigere per le più disparate ragioni, fosse anche solo il piacere del gusto, la miglior scelta ricade in bevande naturali, possibilmente centrifugati di frutta e verdura crudi, oppure in piccole dosi di frutta fresca; questi alimenti, vantando dei carichi calorichi e dei tempi digestivi inferiori, sono quelli che meno incidono (ma comunque lo fanno) sui nostri processi depurativi biologici mattutini, e che forniscono energia in tempi relativamente più brevi.
mercoledì 4 febbraio 2015
INSALATA "FERROSA"
Per concludere "l'inno al ferro"
di questi ultimi articoli, ecco una ricetta deliziosa ricca di
nutrienti e di questo minerale importantissimo, oltre che di vitamina
C per favorirne l'assorbimento!
-Ingredienti per 4 persone-
- 100 g di foglie di spinaci ben lavate
- 100 g di tofu
- 80 g di pistacchi sgusciati
- 100 g di germogli di soia
- succo di un limone
- olio EVO
- salsa di soia
- cumino e curcuma
- sale e pepe qb.
Procedimento
1)Lavate bene le foglie di spinaci e
mettetele in un'insalatiera capiente.
2)Tagliate a dadini il tofu ed
aggiungetelo nell'insalatiera insieme ai pistacchi ed ai germogli di
soia.
3)Spremete il limone e unitelo a 2
cucchiai di olio EVO e 2 di salsa di soia, mescolate sino ad ottenere
una sorta di cremina con la quale condire l'insalata.
4)Aggiungete un cucchiaino scarso di
curcuma ed uno di cumino, un pizzico di pepe e, se necessario, un
pizzico di sale. Servite e gustate!
Buon Appetito!
martedì 3 febbraio 2015
IL FERRO
Per completare il post "ferroso", ecco una tabella con le principali funzioni del ferro e con gli alimenti vegetali che ne sono più ricchi!
lunedì 2 febbraio 2015
IL MEDIOEVO ALIMENTARE: VEG-ANEMIA
"Hai
l'anemia? Allora devi mangiare la carne di cavallo!"
Quante
volte avete sentito questa storia? Chiunque si sia trovato in carenza
di ferro ha dovuto sorbirsi questa "diagnosi" dal proprio
medico curante, salvo rari ed eccezionali casi; ma è la verità?
Ovviamente no, o meglio, è anche vero che la carne è fonte di
ferro, ma questo non ne priva tutti gli altri alimenti, anzi; alcuni
alimenti vegetali non solo sono ricchi di ferro, ma altresì di un
gran numero di altri nutrienti benefici, a differenza degli alimenti
di origine animale, che presentano sempre al nostro organismo un
conto molto salato per i pochi servigi offerti.
Tra
il ferro presente nella carne ed il ferro presente nei vegetali vi è
una sostanziale differenza, che porta, insieme ad altri motivi ben
lungi da quello salutistico (in primis il grande mercato che
accompagna l'industria della carne), a consigliare la prima ed
ignorare i secondi; questa differenza si identifica nel "suffisso"
EME.
Il
FERRO EME è il ferro più biodisponibile, legato alle emoproteine
muscolari e presente esclusivamente negli alimenti di origine animale
(tranne che nei latticini), dove costituisce fino al 50% del ferro
presente; sotto questa forma viene assorbito indipendentemente dagli
altri elementi presenti.
Il FERRO NON EME è il ferro tipico dei vegetali (costituisce anche la restante parte del ferro presente negli alimenti animali), inorganico e meno biodisponibile, può trovarsi sotto forma di due differenti ioni, Fe2+ ferroso o ferro bivalente e Fe3+ ferrico o ferro trivalente; tra le due, la forma bivalente viene assorbita più facilmente. Attraverso il transito nello stomaco, i succhi gastrici favoriscono la riduzione dello ione Fe3+ in Fe2+ , questo comporta che in caso di alterazione dei processi digestivi e della composizione e secrezione dei succhi gastrici, l'assorbimento del minerale risulta ridotto.
Il FERRO NON EME è il ferro tipico dei vegetali (costituisce anche la restante parte del ferro presente negli alimenti animali), inorganico e meno biodisponibile, può trovarsi sotto forma di due differenti ioni, Fe2+ ferroso o ferro bivalente e Fe3+ ferrico o ferro trivalente; tra le due, la forma bivalente viene assorbita più facilmente. Attraverso il transito nello stomaco, i succhi gastrici favoriscono la riduzione dello ione Fe3+ in Fe2+ , questo comporta che in caso di alterazione dei processi digestivi e della composizione e secrezione dei succhi gastrici, l'assorbimento del minerale risulta ridotto.
Per
riassumere, il ferro eme (animale) è maggiormente biodisponibile del
ferro non eme (vegetale), che a sua volta si divide in ione Fe2+
, meglio assimilabile, e Fe3+ , meno assimilabile; questo
porta a definire le seguenti percentuali di assorbimento da parte del
nostro organismo: 2-10% del ferro fornito dai vegetali (non eme) e
10-30% di quello fornito dalle carni (sommando eme e non eme).
Tuttavia,
tali discorsi non tengono in considerazione che vi sono diversi
fattori concorrenti all'assorbimento di questo prezioso minerale, e
che grazie a questi si possono sviluppare o debellare eventuali
carenze, indipendentemente dalla forma nella quale lo si assume; ad
esempio la vitamina C (acido ascorbico) e l'acido citrico contrastano
l'ossidazione dello ione ferro, mantenendolo in forma bivalente ed
aumentandone di molto la biodisponibilità. Il corpo moltiplica le
sue capacità di assorbimento quando si trova in una condizione di
carenza, cosa che avviene anche durante la gestazione, ed in queste
situazioni l'assorbimento può arrivare anche a triplicarsi; in
sostanza, più ferro abbiamo e meno ne assorbiamo, e viceversa. Anche
l'attività fisica incide positivamente sulla sua assimilazione. In
termini assoluti, la concentrazione di ferro nei vegetali risulta
spesso maggiore di quella presente negli alimenti animali,
ciononostante, per la sua natura interattiva con gli altri nutrienti,
finisce per essere vittima di cattive abitudini che ne pregiudicano
la resa, in particolare:
- I fitati e gli ossalati, di cui sono ricchi specialmente legumi, cereali integrali, spinaci e cacao, inibiscono l'assorbimento del ferro; per ovviare a questo problema è utile ridurne i livelli attraverso la germinazione, la lievitazione o la messa a mollo, così da ridurre la loro azione negativa, mentre per gli spinaci è utile aggiungere del succo di limone prima di consumarli.
- I fitati e gli ossalati, di cui sono ricchi specialmente legumi, cereali integrali, spinaci e cacao, inibiscono l'assorbimento del ferro; per ovviare a questo problema è utile ridurne i livelli attraverso la germinazione, la lievitazione o la messa a mollo, così da ridurre la loro azione negativa, mentre per gli spinaci è utile aggiungere del succo di limone prima di consumarli.
-
Dosi elevate di calcio e fosforo, latticini in primis, riducono
considerevolmente l'assorbimento del ferro, così come alte presenze
di zinco, perchè questi minerali competono tra loro.
-
I tannini, presenti nel vino rosso, nel tè, nel caffè e nel
cioccolato, influenzano negativamente l'assimilazione del ferro,
pertanto è consigliabile assumerli lontano dai pasti; questi
alimenti contengono inoltre polifenoli, che si legano al
ferro rendendo ulteriormente più difficile per il corpo fruirne.
-
Farmaci e condizioni patologiche che vanno ad influire sui succhi
gastrici e sulla loro composizione, come ad esempio farmaci
antiacidi, antibiotici, ipocloridria, sindrome di malassorbimento e
dissenteria.
Per
concludere, è un assunto completamente errato quello che per guarire
dall'anemia, o per prevenirla, si debba necessariamente ricorrere
alla carne, anzi, il fatto che bisogni seguire dei semplici
accorgimenti per ottenere un congruo assorbimento di ferro dai
vegetali finisce col responsabilizza il proprio stile alimentare,
donando all'organismo una quantità superiore e ampiamente migliore
di nutrienti, ed evitando le inesorabili problematiche legate al
consumo della carne.
sabato 31 gennaio 2015
I BENEFICI DEI SEMI 2: LA FRUTTA SECCA
Dopo aver trattato i semi più simili al nostro immaginario di tale
elemento, andiamo e vedere quella che comunemente viene chiamata
frutta secca, ma che in realtà altro non è se non semi di fattezze
differenti. In questa categoria troviamo: mandorle, noci, pistacchi,
nocciole, pinoli, arachidi ed anacardi; sono ricchi di grassi
insaturi (più salutari, omega 3 ed omega 6 in primis) e presentano
un alto valore calorico, per cui è consigliabile assumerne con
criterio (ogni 100 g contano circa 600 calorie, quindi meglio non
mangiarle a completamento di un lauto pasto). Sono ricchissimi di
sali minerali e vitamine, nonchè di proteine, ragion per cui vengono
spesso consigliati a chi fa intensa attività fisica. Infine, sono
ricchi di fitoestrogeni e fitosteroli, che aiutano reciprocamente ad
affrontare mestruazioni e menopausa i primi e colesterolo i secondi.
Facilita il transito intestinale, utile contro la stipsi e aiuta il
fegato riducendo le infiammazioni.
Andiamo ora ad elencare col le rispettive proprietà questi gustosi alimenti.
Andiamo ora ad elencare col le rispettive proprietà questi gustosi alimenti.
Mandorle:
sono ricche di proteine e di fibre, grazie alle quali vantano
proprietà lassative; sono anche ricche di vitamine (soprattutto B2
ed E) e numerosi sali minerali (manganese, magnesio, rame, potassio,
calcio e fosforo, in particolare sono i frutti secchi con la maggior
quantità di questi ultimi due). Per le loro proprietà energetiche
vengono spesso consigliate agli sportivi, ma anche in caso di forte
stress mentale. Grazie alla presenza dei grassi insaturi, uniti alla
vitamina E, attenua i rischi di patologie cardiocircolatorie.
Noci:
sono
le più ricche di grassi insaturi "buoni", e questo le
rende il seme più calorico tra la frutta secca; troviamo una buona
concentrazione proteica (con la presenza dell'arginina, utile per la
prevenzione dell'alteriosclerosi), quantità rilevanti di minerali
(fosforo, potassio, zolfo, rame, calcio, ferro, zinco, magnesio) e di
vitamine (B1, B2, B6, E). Le loro proprietà nutrizionali le fanno
consigliare per ridurre il rischio di colesterolo e malattie
cardiocircolatorie, nonchè per prevenire malattie dovute alla
carenza di zinco e forme tumorali.
Pistacchi:
sono ricchi di vitamine
(A, B1, B2, B3, B5, B6, C ed E), contano la maggior concentrazione
tra la frutta secca in quanto a contenuto di ferro e potassio, ma
sono anche ben forniti di calcio, fosforo, manganese e rame. Come gli
altri, contano un ottimo apporto di grassi insaturi omega e di
proteine, oltre ad altre utili sostanze tra cui spiccano gli
isoflavoni, dalle proprietà antitumorali; grazie a questo spettro di
nutrienti, i pistacchi sono indicati, oltre che per le patologie
cardiovascolari ed il diabete, anche per prevenire il rischio di
contrarre il cancro.
Pinoli:
sono i più ricchi di proteine, ma presentano una concentrazione
inferiore (benchè comunque presente) di minerali, quali manganese,
magnesio, ferro, calcio, potassio, fosforo, zinco e sodio; contengono
provitamina A, vitamina E, C, J, K e vitamine del gruppo B e una
buona quantità di fibre. Sono consigliati come integratore
energetico contro lo stress sia fisico che mentale, ma con un occhio
ai quantitativi, data l'elevata concentrazione calorica.
Anacardi:
contengono
un’alta percentuale di acidi grassi insaturi, vitamine A, C, K, E e
vitamine del gruppo B e proantocianidine, sostanze antitumorali;
hanno buone quantità di rame e magnesio, oltre a calcio, fosforo,
potassio, ferro, zinco e selenio. Proteggono, oltre al sistema
cardiocircolatorio, il sistema oculare, e aiutano a contrastare gli
effetti del diabete, del colesterolo, dell'osteoporosi e delle forme
cancerose (soprattutto del cancro al colon).
Arachidi:
sono... leguminose! Le classifichiamo comunemente come frutta secca
ma in realtà sono sorelle di piselli, lenticchie e ceci; ricche di
proteine quasi quanto i pinoli, presentano un'elevata concentrazione
di fibre e di antiossidanti, come il resveratrolo. Vantano ottime
concentrazioni di sali minerali (ferro, zinco, potassio, fosforo,
magnesio, manganese, rame) e di vitamine del gruppo B, con presenza
anche di vitamina E e PP; inoltre presentano un alto
contenuto di arginina ed acido folico, insieme al coenzima Q10, utile
per tutto l'organismo. Sono consigliate per contrastare gli effetti
dell'invecchiamento e per energizzare l'organismo; i loro nutrienti
aiutano a prevenire tumori, malattie cardiovascolari e malattie del
sistema nervoso, aiutando anche nel trattamento delle emicranie.
Nocciole:
sono ricche di vitamine, a partire da quelle del gruppo B (B1, B2,
B3, B5, B6), vitamina C, K, J ma, soprattutto, di vitamina E;
presentano diversi sali minerali (calcio,
fosforo, potassio, manganese, rame, selenio, zinco, ferro
e magnesio), ricche anche dei "soliti" grassi insaturi e
con un apporto calorico elevato quasi quanto quello delle noci, che
le rende molto energetiche. Grazie al connubio di vitamine C ed E,
unito agli antiossidanti, forniscono un valido aiuto per contrastare
l'invecchiamento e rinforzare l'organismo.
giovedì 29 gennaio 2015
CHICCHI RICCHI: I BENEFICI DEI SEMI
I semi sono presenti nella nostra alimentazione da tempo, conosciuti
in parte sotto il nome di "frutta secca", ed i loro
benefici sono ormai ampiamente riconosciuti; oltre a quelli che
comunemente mangiamo (noci, nocciole, pistacchi, mandorle...), ve ne
sono di meno rinomati, più simili alla nostra concezione di sementi,
che altresì apportano notevoli proprietà benefiche al nostro
organismo, soprattutto perchè, a differenza degli altri, non
subiscono il dannoso processo di tostatura. In virtù del fatto di
essere consumati crudi, forniscono un'ottima quantità di nutrienti
come vitamine, minerali, proteine ed enzimi, sono ricchi di fibre e
grassi salutari. La maniera più comune di consumarli è
aggiungendoli alle insalate, ma si abbinano bene anche ai cereali ed
alla pasta; in ogni caso, è consigliabile, come avviene anche per i
germogli, non esagerare con questo "super-food", e
conservarlo in maniera adeguata (in assenza di umidità). Andiamo ora
ad analizzarli individualmente per scoprirne i pregi specifici.
SEMI DI SESAMO: sono tra i più conosciuti ed utilizzati,
facilmente digeribili e molto nutrienti, sono ricchi di minerali,
proteine e grassi insaturi (omega 3 ed omega 6). Per andare
maggiormente nel dettaglio sul loro apporto minerario, forniscono:
ferro, fosforo, magnesio, selenio, potassio, zinco, rame e calcio;
grazie alla loro ricchezza in tal senso, sono molto utili per
l'apparato scheletrico (quindi prevengono l'osteoporosi), per
l'apparato cardiocircolatorio (che beneficia inoltre degli acidi
grassi omega) e per il sistema immunitario (che beneficia del
contenuto di zinco e rame). Sono inoltre una ricca fonte di vitamine
del gruppo B. Sono l'ingrediente principale del Gomasio, che è un
insaporitore giapponese utilizzato al posto del sale, utile per
ridurne il consumo (in questo prodotto tuttavia i semi sono tostati).
SEMI
DI LINO:
sono rinomati soprattutto per l'olio, ma i semi, benchè
difficilmente consumabili allo stato naturale (il loro duro
rivestimento è di difficile digestione), sono ricchissimi di
proprietà utili al nostro organismo; possiedono un alto contenuto di
minerali (soprattutto fosforo, rame, magnesio e manganese), circa il
20% di proteine, una massiccia dose di acidi grassi polinsaturi
(omega 3 ed omega 6) e diverse sostanze utili quali i lignani e la
mucillagine. Per usufruirne è quindi preferibile triturarli, avendo
cura di bere adeguatamente vista la loro proprietà di assorbire
acqua sino a 6 volte il loro peso. Sono molto utili per contrastare
la stipsi e le coliti, grazie al ricco contenuto di fibre e
mucillagini, funzionali anche per i disturbi intestinali; il loro
altissimo contenuto in lignani inoltre aiuta nella prevenzione del
cancro, nella riduzione della placca arteriosclerotica e nella
stabilizzazione dei livelli ormonali nelle sindromi premestruali e
nella menopausa (sono fitoestrogeni). Per quest'ultimo motivo se ne
sconsiglia il consumo alle donne incinte o che allattano, in quanto
vi sono pareri discordanti sugli esiti nel bambino. In ultimo, grazie
,oltre che ai lignani, agli acidi grassi, aiutano il sistema
cardiocircolatorio e prevengono le malattie cardiache. Un loro
utilizzo utile in cucina è quello di sostituirli all'uovo come
addensante unendo il trito ad un pò di acqua.SEMI
DI CHIA:
sono tra i cibi più salutari al mondo, ricchissimi di vitamine e
minerali, fonte di proteine ed antiossidanti e tra i primi come
quantità di acidi grassi omega 3; col loro consumo si possono lenire
e migliorare moltissime patologie, soprattutto cardiopatie, diabete
ed obesità. La sostanziosa presenza di mucillagini fa si che questi
semi siano fortemente idrofili, assorbendo acqua sino ed oltre 12
volte il loro peso; questo favorisce il transito intestinale,
contrastando la stitichezza, e non solo, data la commistione di
questa caratteristica con la loro capacità depurativa, in questo
transito raccolgono anche le tossine da eliminare. La gelificazione
dovuta a queste mucillagini è inoltre molto utile per contrastare il
diabete, in quanto il gel risultante, nello stomaco, rallenta la
scomposizione dei carboidrati in zuccheri, evitando eventuali picchi
glicemici; questo processo induce inoltre un maggiore senso di
sazietà, prolungandolo, aiutando quindi nella perdita di peso. Sono
ricchi di calcio, ferro, magnesio e potassio, aiutano ad abbassare il
colesterolo e prevengono l'invecchiamento cellulare, grazie all'alto
contenuto di antiossidanti.
SEMI DI ZUCCA: sono ricchissimi di elementi nutritivi, in
particolare di magnesio, grazie al quale sono utilissimi per il
nostro organismo (vedi il post precedente sulle proprietà del
magnesio); inoltre presentano un basso contenuto di grassi saturi e
di zuccheri, quindi sono indicati anche per fare degli spuntini
durante la giornata. Oltre al sopracitato minerale, contengono buone
quantità di magnesio, rame e zinco, sono inoltre ricchi di proteine,
vitamina E, acido linoleico e di fitosteroli, sostanza utile ad
abbassare il colesterolo. Sono inoltre ricchi di triptofano,
precursore della serotonina, che favorisce un buon riposo al nostro
corpo; infine, pare abbiano degli effetti antinfiammatori, per i
quali sono stati utilizzati sin da tempi più antichi.
SEMI DI PAPAVERO: sono ricchi di manganese, calcio, grassi
omega 6 e vitamina E; grazie a questo sono un valido aiuto per la
salute dell'apparato scheletrico e per contrastare l'azione dei
radicali liberi. Possiedono inoltre, come i semi di zucca,
fitosteroli (utili per il colesterolo).
Grazie al loro blando effetto sedativo e calmante sono impegati come rimedio naturale verso ansia e stress, in aiuto al sistema nervoso centrale.
SEMI DI GIRASOLE: sono ricchi di vitamine A, D, E e di quelle del gruppo B (compresa la B12); sono ricchi di minerali (magnesio, ferro, zinco, manganese, potassio, calcio, rame e cobalto), grassi buoni e proteine. Tra i semi oleosi sono quelli col minor contenuto calorico.
Aiutano ad evitare l'insorgere di patologie cardiovascolari, regolano il colesterolo, sono ricchissimi di antiossidanti e grazie all'alto contenuto di B12 aiutano il sistema nervoso.
SEMI DI CANAPA: sono ricchi di vitamina E, di calcio, magnesio e potassio, tuttavia la loro caratteristica peculiare è quella di avere non solo una ottima dose di proteine, ma di possedere tutti gli amminoacidi essenziali contemporaneamente! Questo gli consente di essere considerati alimenti proteici completi, con i vantaggi del caso. Come gli altri semi, sono anch'essi ricchi di grassi polinsaturi buoni omega 3 ed omega 6, nella loro proporzione reciproca ottimale. Grazie alla loro presenza sono molto utili per contrastare e prevenire i disturbi di natura cardiovascolare e non solo, anche artriti, colesterolo e malattie respiratorie.
Grazie al loro blando effetto sedativo e calmante sono impegati come rimedio naturale verso ansia e stress, in aiuto al sistema nervoso centrale.
SEMI DI GIRASOLE: sono ricchi di vitamine A, D, E e di quelle del gruppo B (compresa la B12); sono ricchi di minerali (magnesio, ferro, zinco, manganese, potassio, calcio, rame e cobalto), grassi buoni e proteine. Tra i semi oleosi sono quelli col minor contenuto calorico.
Aiutano ad evitare l'insorgere di patologie cardiovascolari, regolano il colesterolo, sono ricchissimi di antiossidanti e grazie all'alto contenuto di B12 aiutano il sistema nervoso.
SEMI DI CANAPA: sono ricchi di vitamina E, di calcio, magnesio e potassio, tuttavia la loro caratteristica peculiare è quella di avere non solo una ottima dose di proteine, ma di possedere tutti gli amminoacidi essenziali contemporaneamente! Questo gli consente di essere considerati alimenti proteici completi, con i vantaggi del caso. Come gli altri semi, sono anch'essi ricchi di grassi polinsaturi buoni omega 3 ed omega 6, nella loro proporzione reciproca ottimale. Grazie alla loro presenza sono molto utili per contrastare e prevenire i disturbi di natura cardiovascolare e non solo, anche artriti, colesterolo e malattie respiratorie.
mercoledì 28 gennaio 2015
martedì 27 gennaio 2015
CARNEINOMANI, SOLO ABITUDINE O... DIPENDENZA?
Succede spesso che le persone abituate a mangiare significative
quantità di carne, nel momento in cui venga meno questo apporto, si
sentano deboli e spossate; sappiamo che questo principio è spesso
dovuto al processo di disintossicazione che ne accompagna
l'eliminazione dalla dieta, ma in parte è anche dovuto al fatto che
la carne sviluppa una vera e propria forma di dipendenza, grazie ad
alcune sostanze stimolanti, in particolare alcune purine quali
l'ipoxantina, l'acido inosinico e l'acido guanilico. Queste sostanze
derivano dalla degradazione degli acidi nucleici ed hanno una
struttura chimica del tutto simile a quella di elementi che
comunemente creano una qual sorta di dipendenza, in quanto stimolanti
del sistema nervoso centrale, come la teofillina
del tè, la teobromina del cacao e la caffeina
contenuta nel caffè e nel tè. E' risaputo che tali sostanze
infatti producono una sensazione di vitalità ed energia immediata
(anche se spesso solo apparente), e che, se ingeriti abitualmente,
danno vita a spossatezza o malumore in caso di mancata assunzione. La
base purinica ipoxantina è inoltre precorritrice dell'acido urico,
che abbiamo visto risultare dannoso per il nostro organismo (i
quantitativi derivati dal consumo di carne sono troppo elevati);
anche alcuni vegetali presentano contenuti significativi di purine,
come spinaci, cavolfiori e legumi, tuttavia queste appaiono molto
meno dannose rispetto a quelle derivanti dagli alimenti animali
(probabilmente per la presenza di molti altri principi nutrizionali
nelle verdure, che ne attenuano gli eventuali effetti negativi).
Molte persone sono quindi Carneinomani senza saperlo, dipendenti da
questo alimento che spesso si somma ai grassi ed al sale, che come
abbiamo visto creano a loro volta dipendenza, confezionando un
prodotto con un ascendente psicofisico notevole, ma un impatto
salutistico, etico ed ambientale di gran lunga maggiore.
lunedì 26 gennaio 2015
domenica 25 gennaio 2015
venerdì 23 gennaio 2015
SATURI DI GRASSI.... FIN DENTRO LE ARTERIE!
Dopo
lo zucchero ed il sale, ecco la terza "droga" della nostra
alimentazione, che crea dipendenza al pari delle altre e, come
queste, contribuisce alla degenerazione del nostro stato di salute,
portando obesità, diabete, malattie cardiovascolari e cancro.
L'assunzione
di grassi pare scatenare la produzione di endocannabinoidi
all'interno del nostro intestino, a detta degli esperti, che generano
non solo dipendenza ma aumentano la voglia di mangiare ancora,
stimolando l'appetito e facendocene desiderare sempre di più; i cibi
grassi, infatti, interferiscono con il meccanismo fame-sazietà tra
stomaco e cervello, dando vita a questa reazione. Inoltre, annche in
questo caso, come avviene per lo zucchero, si attiva un meccanismo di
gratificazione legato alla loro assunzione, che può dare vita a vere
e proprie "crisi di astinenza", con annessi rischi di
ricadute ancor peggiori (è il caso del famoso effetto yo-yo legato
alla perdita di peso).
In
questo testo non tratterò i grassi idrogenati, cui riserverò un
articolo a parte; dobbiamo quindi distinguere tra i due tipi di acidi
grassi naturali presenti negli alimenti: saturi ed insaturi. Per
spiegare brevemente la differenza chimica tra i grassi saturi e
quelli insaturi, basti sapere che quelli saturi sono incapaci di
creare legami con altre molecole, mentre quelli insaturi presentano
uno o più doppi legami che gli permettono di essere maggiormente
digeribili dal nostro organismo, tra questi troviamo i celebri omega
3, 6 e 9; inoltre, i grassi saturi generalmente hanno una maggior
resistenza alla temperatura ed all'ossidazione, proprio per questa
loro maggiore compattezza.
I
primi si trovano soprattutto negli alimenti di origine animale (ed in
percentuali maggiori), mentre i secondi si trovano sia nei vegetali
che non; al nostro corpo, in quantità minime, sono utili entrambi
(ad esempio, organi come il cuore ed i reni sono ricoperti da uno
strato di grasso di protezione), ma la bilancia pende fortemente
verso quelli insaturi, che risultano meno dannosi per il nostro
organismo rispetto agli altri. Un eccesso di quelli saturi, infatti,
contribuisce all'aumento dei livelli di colesterolo cattivo (LDL) e
diminuisce il senso di sazietà (per il meccanismo che abbiamo visto
prima di interferenza delle trasmissioni tra stomaco e cervello),
aumentando il rischio di obesità e quello di patologie quali ictus e
infarto, poichè determina la formazione delle placche lipidiche a
livello delle coronarie e dei vasi cerebrali. E' inoltre comprovato
che attraverso l'esubero di grassi saturi aumenti l'incidenza di
tumori al colon, al retto e all'intestino. Con questo non si vuole
necessariamente dicotomizzare i grassi in buoni e cattivi,
semplicemente nel limitarne l'assunzione in generale, meglio
utilizzare qualche accorgimento in più per limitare ulteriormente in
percentuale tra i due quelli saturi. E' utile infine usare un
accorgimento nel consumo di quelli insaturi, combinandoli alla
vitamina E, in quanto coadiuvante al loro mantenimento (i grassi
insaturi si ossidano più facilmente, e la vitamina E contrasta il
processo di ossidazione).
mercoledì 21 gennaio 2015
martedì 20 gennaio 2015
TROPPO SALE?
Dopo aver trattato lo
zucchero, andiamo ad analizzare il secondo dei 3 principali
componenti dei cosiddetti "Junk-food", forse il primo per
presenza e dipendenza causata: il SALE. Sono 3 infatti le "droghe"
che il nostro corpo non trova in natura (isolate) e che ci creano una
qual sorta di dipendenza; il sale, lo zucchero e i grassi.
Per non incorrere nei
vari problemi correlati all'abuso di sale, si raccomanda di
utilizzarne al massimo 5 grammi al giorno, all'incirca un cucchiaio,
ma il consumo per quanto concerne l'Italia è quasi il doppio (9 gr
in media); queste indicazioni sono atte a contenere l'apporto di
sodio nel nostro corpo, in quanto la dose massima consigliata
equivale a quella assunta tramite 5-6 grammi di sale. Bisogna tenere
conto, tuttavia, del fatto che il sodio è naturalmente presente nel
cibo, quindi una dose "entro i limiti" di sale non
significa necessariamente evitarne l'esubero. Proprio in virtù di
questo è necessario prestare particolare attenzione al consumo di
questo elemento, sostituendolo il più possibile con insaporitori
naturali, quali spezie, ortaggi e semi; si è constatato infatti che
al palato servono 1-2 settimane per abituarsi ad una riduzione del
sale nei cibi, quindi resistendo per tale periodo ne gioverà non
solo la nostra salute ma anche il nostro gusto.
Andiamo ad analizzare
nello specifico i potenziali danni derivanti da un'assunzione
eccessiva del sale:
Ipertensione,
è appurato che il sodio in eccesso ristagni nelle vene, facendone
aumentare il volume ed incrementando il battito cardiaco (nel
tentativo del corpo di portarlo via più velocemente), aumentando la
pressione arteriosa, e di conseguenza la probabilità di eventi
correlati (l'aumento della pressione provoca inspissimento delle
pareti arteriose e ventricolari, aumentando il rischio di infarto);
diversi studi mostrano che con la riduzione di sale sotto la soglia
di
5 gr al giorno si è diminuito l'impatto di ictus e malattie
cardiovascolari di una percentuale tra il 15 ed il 25%.
Osteoporosi, in quanto un
eccesso di sodio stimola il rilascio di calcio
dall'organismo.
Calcolosi e problematiche renali, è infatti attraverso i reni che eliminiamo la maggior parte del sodio introdotto, quindi se ne assumiamo una dose eccessiva questi ultimi vengono ulteriormente affaticati, aumentando il rischio che non riescano a svolgere al meglio il loro compito; in questa condizione, è più facile che si formino calcoli renali dovuti ai residui non eliminati.
Calcolosi e problematiche renali, è infatti attraverso i reni che eliminiamo la maggior parte del sodio introdotto, quindi se ne assumiamo una dose eccessiva questi ultimi vengono ulteriormente affaticati, aumentando il rischio che non riescano a svolgere al meglio il loro compito; in questa condizione, è più facile che si formino calcoli renali dovuti ai residui non eliminati.
Tumore
allo stomaco e gastriti, il sale favorisce la formazione delle
nitrosammine (cancerogene) nello stomaco e ne aumenta l'assorbimento
da parte della mucosa gastrica, inoltre favorisce la formazione e lo
sviluppo dell’Helicobacter
pylori,
associato anch'esso a tumore gastrico, oltre che gastrite e ulcera.
Infine, un eccesso di sale rallenta i tempi di svuotamento dello
stomaco, prolungando il contatto tra la mucosa e le eventuali
sostanze cancerogene.
Malattie autoimmuni,
diabete e sclerosi multipla, perchè pare che un eccesso di sodio sia
legato ad un aggravarsi di queste condizioni.
Sembra
infine che una dieta ricca di sale favorisca un declino mentale più
rapido, aumentando la probabilità di contrarre il morbo di
Alzheimer rispetto a chi ne fa un uso più parsimonioso.
In
conclusione, passiamo in rassegna i diversi tipi di sale, che tanto
vanno in voga ultimamente a livello commerciale; hanno tutti qualche
caratteristica "pregiata", tuttavia, come tra lo zucchero
bianco e quello integrale, le differenze corrisposte ai quantitativi
ottimali sono trascurabili. Se questo non bastasse, molti di questi
sali, in confronto a quello marino, sono correlati a metodi di
estrazione estremamente dispendiosi e spesso poco etici; ecco ora i
principali prodotti in vendita:
Il sale Rosa dell'Hymalaya, è considerato il sale più pregiato, è una sale minerale ricco di oligoelementi buoni per il nostro organismo; inoltre non subisce le problematiche di inquinamento ambientale, risalendo a milioni di anni fa ed essendo rimasto intatto da allora.
Il sale Rosa dell'Hymalaya, è considerato il sale più pregiato, è una sale minerale ricco di oligoelementi buoni per il nostro organismo; inoltre non subisce le problematiche di inquinamento ambientale, risalendo a milioni di anni fa ed essendo rimasto intatto da allora.
Il
sale Blu di Persia, un altro sale di origine minerale, dalla
caratteristica tonalità blu (data dalla silvinite) e dal retrogusto
leggermente speziato.
Il sale Rosso delle Hawaii, molto sapido, deve la sua colorazione alla maggior ricchezza di ferro.
Il sale Rosso delle Hawaii, molto sapido, deve la sua colorazione alla maggior ricchezza di ferro.
Il
sale Grigio di Bretagna, un sale marino che, grazie ad un particolare
tipo di argilla presente a sud della Bretagna, acquisisce il colorito
grigiastro e presenta una maggior ricchezza di sali minerali, unita
ad una minor concentrazione di sodio.
Il sale Nero di Cipro, che deve il suo colorito all'arricchimento con carbone vegetale, donandogli un blando potere detossinante.
Il sale Nero di Cipro, che deve il suo colorito all'arricchimento con carbone vegetale, donandogli un blando potere detossinante.
Il
sale affumicato della Danimarca subisce un'attenta affumicatura, il
chè lo rende particolarmente saporito.
Benchè
la scelta migliore sia probabilmente quella, in presenza di una dieta
equilibrata, di eliminare il sale, con i dovuti accorgimenti se ne
può mantenere l'utilizzo limitandone i vari effetti collaterali.
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