martedì 3 marzo 2015

PURINE, URICASI ED EVIDENZE ALIMENTARI

Le purine sono sostanze presenti in diversi alimenti, soprattutto nelle carni, la degradazione delle quali sviluppa l'acido urico, una sostanza conseguente al rinnovamento cellulare (ovvero dal ricambio degli acidi nucleici DNA ed RNA delle cellule morte) ed all'alimentazione, tramite la sintesi (ad opera principalmente del fegato) degli alimenti che ne sono ricchi, come le carni; ne abbiamo già parlato in diversi articoli precedenti (https://www.facebook.com/ChicchiRicchidiSalute/photos/a.1562342397312969.1073741828.1562331400647402/1580316052182270/?type=1;
https://www.facebook.com/ChicchiRicchidiSalute/photos/a.1569774156569793.1073741834.1562331400647402/1584313128449229/?type=1).
Un'elevata concentrazione di acido urico (uricemia) è correlata a diverse patologie, prima tra tutte la gotta, senza disdegnare però ipertensione, nefropatie, sindrome metabolica e molte problematiche cardiovascolari; diversi studi testimoniano che a causa delle variazioni dietetiche avvenute negli ultimi decenni, col crescente consumo di alimenti ricchi di purine quali soprattutto carne e pesce, parallelamente sono aumentati obesità e livelli di uricemia, dimostrando la relazione intrinseca tra questi 3 fattori (il trend negativo è tuttora in essere).
Come abbiamo anticipato, l'acido urico si genera nel nostro organismo attraverso due modalità:
la prima e più ingente riguarda il ricambio cellulare, ed è una quota fissa implicita nella nostra fisiologia, mentre la restante parte è direttamente correlata all'alimentazione; attraverso la prima parte copriamo una grossa fetta delle nostre capacità di eliminare, attraverso i reni, questi acidi, poichè, a differenza di molti altri animali (evidentemente strutturati allo scopo), l'uomo non possiede l'enzima uricasi, che è adibito alla detossificazione dell' acido urico. E' consequenziale quindi che, per questo motivo, l'uomo non è in grado di metabolizzare il surplus di questi acidi ottenuto attraverso l'alimentazione, se non in minima parte, mettendo così sotto stress l'organismo (i reni non riescono ad eliminare l'eccessivo carico purinico-urico) col rischio di incorrere in iperuricemia e conseguentemente di agevolare le patologie sopra elencate; nella fattispecie, si possono imputare i casi di iperuricemia a fattori esogeni (alimentari) nel 90% delle situazioni, mentre solo il 10% può imputarsi a difetti endogeni (congeniti) nella sintesi purinica.
A questo punto dovrebbe sorgere spontanea un'osservazione: se noi siamo sprovvisti dell'enzima atto a detossificare la carne, come è possibile che questa possa/debba far parte della nostra alimentazione?
La causa più accreditata dalla scienza, benchè sia solo una semplice ipotesi, è che essendo l'urato un antiossidante naturale, l'inattivazione dell'uricasi nei primati sia stata frutto di uno step evolutivo, in modo da favorirne la circolazione nel sangue; questo "traguardo" tuttavia ha un grosso contro, che è quello di mettere l'intero organismo a rischio di iperuricemia. Questo di per sè non sarebbe un problema, in quanto è una condizione comune anche ad altri animali, semplicemente lo diventa quando decidiamo arbitrariamente quali devono essere gli alimenti atti a sostentarci; le grandi scimmie antropomorfe, ad esempio (oranghi, gorilla e scimpanzè), si alimentano quasi esclusivamente di vegetali (sgarrano di una percentuale compresa tra lo 0% ed il 2%, di cibi di origine animale), preferibilmente di frutta, non presentando problematiche di iperuricemia, seguendo un'alimentazione adatta alla propria fisiologia (considerata comunemente onnivora ma a detta di molti esperti chiaramente frugivora). Secondo la scienza noi siamo onnivori, tuttavia abbiamo perso l'enzima detossificante della carne perchè potessimo avvalerci di alcuni vantaggi evolutivi, che però si manifestano nelle numerose patologie correlate al consumo della stessa, in quanto l'urato è si un potente antiossidante naturale, ma al contempo un importante acidificante; guardacaso anche frutta e verdura sono ricchissime di antiossidanti, che a differenza dell'urato non creano in noi problemi dati dalla mancanza dell'uricasi.
Ma come anticipato, resta una semplice ipotesi quella che la perdita dell'uricasi sia stata uno step evolutivo atto ad aiutarci nella lotta contro l'invecchiamento cellulare nel lungo periodo, probabile quanto quella di averlo perso perchè ormai i primati avevano trovato nella dieta frugivora la loro miglior condizione e quindi, essendo diventata inutile l'uricasi, è stata geneticamente disattivata.
Dopo decenni di menzogne alimentari che ormai stiamo smascherando continuamente, evidentemente veicolate da un interesse, è così strano collocare queste informazioni?! L'uricasi è un segnalatore CHIARO della necessità del corpo di detossificare le purine (in particolar modo quelle animali, da come si evince da diversi studi che hanno verificato i diversi effetti, molto più blandi, delle purine vegetali), derivanti da un assiduo consumo di carni; in tal senso, il fatto che sia presente nei carnivori e negli onnivori ha un senso logico e pratico. Se ha un senso la sua presenza, in quanto chiara soddisfazione di una necessità, con che cognizione viene considerata "non probatoria" la sua assenza? Non si trattà altresì di una chiara evidenza che gli organismi che ne sono privi NON SONO stati strutturati per alimentarsi di determinati cibi, in quanto tossici per loro stessi? C'è bisogno che un canuto scienziato vincitore di 3 premi nobel vada in televisione a dichiararlo per rendere valida questa evidenza? Giustamente, un solo fattore potrebbe non essere di per sè indicativo e sufficiente a determinare tutta una fisiologia, ma quando questi va a sommarsi ad una sequela di elementi a lui conformi, ecco che la tesi prende forma, avallata da numerose prove, deliberatamente ignorate perchè decontestualizzate (volutamente) e denigrate in nome di un interesse che vive di tutto fuorchè di scienza.
La realtà dei fatti è che siamo stati "indottrinati" ad avere dei punti fermi sin da quando eravamo bambini, in questo caso specifico sull'onnivorismo umano, tuttavia un uomo può benissimo vivere di sola frutta, con una salute invidiabile (ormai si sprecano le testimonianze), ma NON può vivere di sola carne (altro che onnivori!); lo spostamento dell'ago della bilancia verso un'alimentazione più ricca di alimenti animali ha portato il nostro organismo ad un livello tale da essere simbiontico con le farmacie, che a rigor di logica dovrebbero essere state progettate insieme alla nostra fisiologia onnivora durante l'evoluzione. Mi rendo conto che sia un discorso per molte persone inaccettabile e che metta in discussione una quantità enorme di informazioni date per certe, tuttavia, se si riuscisse a partire da un foglio bianco (invece che da un tomo onnivoro) e mettere a confronto le evidenze scientifiche, senza le conclusioni dall'una e dall'altra parte, ma utilizzando il ragionamento, ad oggi, la tesi dell'uomo frugivoro calzerebbe a pennello sulla nostra fisiologia (https://www.facebook.com/ChicchiRicchidiSalute/photos/a.1562342397312969.1073741828.1562331400647402/1576092065938002/?type=1&theater).


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