mercoledì 31 dicembre 2014

COME LA CARNE CI DIVORA

Sembra un assurdo, ma quando si mangia la carne, in realtà ciò che più si consuma è il nostro organismo; la carne, infatti, è un alimento inadatto all'uomo, che non ha le capacità intrinseche per neutralizzarne i suoi numerosi effetti collaterali, finendo per venirne "divorato" dall'interno. In particolare, senza andare ad analizzare la fisiologia umana (spiccatamente frugivora, la tratterò in un prossimo articolo), basti pensare che l'uomo è sprovvisto dell'enzima uricasi, adibito alla neutralizzazione dell'acido urico; quest'ultimo si forma dalle purine ed è un acido strettamente correlato all'alimentazione di tipo carnivoro-onnivoro. Gli animali "progettati" per mangiare carne sono naturalmente provvisti di questo enzima, a differenza dell'uomo, ma non è solo l'acido urico l'elemento di cui ci dobbiamo preoccupare....
Partiamo dal presupposto che la carne è un essere vivente morto; dal momento del decesso, ha inizio il processo di decomposizione, che viene pilotato attraverso la frollatura (da pochi giorni sino ad oltre 15) per superare il periodo del rigor mortis (2-4 giorni) e far riprendere alla carne tenerezza. In questo processo, però, il deperimento non è mai totalmente arrestato, ma viene artificiosamente rallentato, così la carne sviluppa le ptomaine, alcaloidi cadaverici che si formano dall'azione dei batteri della putrefazione, tra cui le rinomate cadaverina e putrescina. Tali sostanze sono comunemente presenti nel corpo umano, perchè risultanti del ciclo di ricambio cellulare; tuttavia la loro presenza eccessiva, a causa di un loro esagerato introito alimentare (derivante in maniera massiva dagli alimenti di origine animale), sovraccarica l'organismo, che non riesce più ad eliminarle tramite il fegato, aumentando anche il rischio di proliferazione delle cellule tumorali (l'aumento del consumo di carne è correlato all'incidenza dei tumori al colon, allo stomaco, alla prostata ed alla mammella).
Oltre alle ptomaine, il processo di deperimento interessa anche l'aldeide malonica, una sostanza che deriva dall'ossidazione dei grassi animali, che aumenta durante la putrefazione e moltiplica con la cottura; questa sostanza è cancerogena e viene correlata al cancro intestinale dei più assidui mangiatori di carne.
Non tutte le problematiche di questo "alimento" derivano dalla sua putrefazione però; ad esempio, le leucomaine sono ammine tossiche prodotte dal metabolismo animale, sostanze di scarto comunque presenti nella carne, e comprendono: purine, acido urico, urea, acido ippurico, ammoniaca e creatinina. Per smaltire queste sostanze (la mancanza dell'uricasi qui è un serio problema), fegato e reni sono costretti ad un superlavoro, che comunque spesso non è sufficiente e getta le basi per lo sviluppo di patologie quali la gotta e l'immunodeficienza.
Non tralasciamo infine altre due sostanze, una sempre presente, ed una la quale concentrazione aumenta proprio prima della macellazione: il colesterolo LDL e l'adrenalina. Il colesterolo LDL (colesterolo cattivo) è presente in tutti gli alimenti di origine animale, ed il suo eccesso nel sangue aumenta il rischio di incorrere in patologie cardio-vascolari; l'adrenalina invece è abbondantemente prodotta giusto prima dell'abbattimento (l'animale è cosciente di quello che sta avvenendo), e rimane nelle carni del cadavere, rischiando di aggravare condizioni di ansia, stress, aggressività e nervosismo nei soggetti già interessati da queste condizioni e di farle comparire in soggetti esenti.
Qualora, a questo punto, la carne sembrasse ancora un alimento salutare, analizziamo le tossine che sviluppa sino al momento in cui viene consumata, il benzopirene e la diossina.
Il benzopirene è una sostanza tossica che si forma con la combustione di materiale organico, si trova ad esempio nel fumo di sigaretta, nei gas di scarico dei motori diesel e nella carbonizzazione dei cibi; la carne alla griglia ne è ricca (in circa 1 kg di carne grigliata c'è la stessa quantità di benzopirene di 600 sigarette), ed è una sostanza cancerogena.
La diossina è un inquinante ambientale derivante dal trattamento termico di materiale industriale o dei rifiuti; è liposolubile, ciò vuol dire che sedimenta nel grasso degli animali e dei loro derivati che vi sono stati esposti, e attraverso l'alimentazione finisce all'uomo. E' una sostanza cancerogena, legata a diverse deficienze, quali quella del sistema immunitario, riproduttivo e d'apprendimento; la sua azione tossica è molto più pericolosa nei bambini e negli anziani.

Infine, proprio perchè sino ad ora l'alimento appare ancora troppo sano, analizziamo le sostanze esterne alla carne che gli vengono addizionate per diverse ragioni: nitriti e nitrati, nitrosammine, antibiotici, ormoni.
I nitriti e i nitrati sono utilizzati come conservanti; i nitriti possono causare tumori, e benchè i nitrati siani di per se innocui, possono trasformarsi in nitriti tramite la cottura, tramite il deperimento o tramite la flora batterica intestinale.
Le nitrosammine sono sostanze derivate dai nitriti, a causa sia della cottura che di un ambiente acido, quale lo stomaco; anche queste sono sostanze cancerogene.
Gli antibiotici, che vengono utilizzati per curare in via preventiva o effettiva gli animali, possono rimanere nelle carni macellate; la loro assunzione superflua può generare una condizione di farmaco-resistenza (questo è un motivo per cui i virus da allevamento sono più pericolosi per l'uomo, perchè già resistenti ai farmaci).
Gli ormoni, che sono comunemente utilizzati per aumentare la resa ponderale degli animali nelle carni e nei derivati; questi passano dal prodotto al consumatore, disturbando potenzialmente lo sviluppo dei bambini e dei feti, ed aumentando il rischio a lungo termine di contrarre tumori.

Il pesce è carne, e come tale presenta le stesse problematiche, semplicemente risulta più digeribile perchè presenta meno tessuto connettivo; in compenso, vive in un habitat talmente inquinato (che sia il mare, il fiume o il lago) da presentare un conto ancor più ricco di inquinanti ambientali (è la prima fonte di intossicazione da diossina e mercurio). Infine, gli acidi grassi omega, per i quali spesso viene decantato, subiscono l'invalidante trattamento della cottura.

In conclusione, è vero che alcune di queste sostanze non sono un'esclusiva degli alimenti di origine animale, ma è altrettanto vero che la carne (e i derivati) ne è (sono) la principale fonte, e non di poco. Questo è avallato da tutti i numerosi studi che correlano strettamente le malattie degenerative al consumo abituale di alimenti di origine animale, "alimenti" dietro ai quali non ci sono motivazioni salutistiche ma bensì economiche.



lunedì 29 dicembre 2014

IL FINOCCHIO


INSALATA DI FINOCCHI E ARANCE

Ecco una ricetta fresca e depurativa per "sciacquare" il nostro intestino, anche in previsione del cenone di capodanno; questo connubio apporta infatti una gran quantità di vitamine e sali minerali, soprattutto di vitamina C (grazie all'arancia), ed agisce da depurante e diuretico (grazie al finocchio); inoltre, l'aggiunta di una manciata di noci ausilia la depurazione del fegato (grazie all'arginina ivi contenuta).
Un pasto leggero, sano e gustoso!

-Ingredienti per 4 persone-

- 4 finocchi
- 4 arance
- 8 noci
- sale q.b.
- olio EVO
- aceto di mele
- pepe q.b.

Procedimento:
1)Lavate i finocchi ed affettateli sottilmente, avendo cura di togliere le parti dure.
2)Sbucciate 3 arance aiutandovi con il coltello, in modo da togliere le parti bianche insieme alla buccia.
3)Spremete la quarta arancia e aggiungete al succo 3 cucchiai di olio EVO, 2 cucchiai di aceto di mele ed un pizzico di sale; emulsionate il tutto con un mixer sino a far venire una sorta di cremina.
4)Spezzettate grossolanamente le noci ed aggiungetele ai finocchi ed all'arancia in un' insalatiera.
5)Aggiungete la salsina preparata precedentemente, una spolverata di pepe ed un pizzico di sale; lasciate riposare in frigo per mezz'oretta e servite.

Buon Appetito!


domenica 28 dicembre 2014

IL DIGIUNO

Per digiuno si intende un periodo, più o meno prolungato, nel quale non si introduce nessun tipo di alimento e si beve solo acqua; vi sono diversi tipi di digiuno e diverse metodologie di applicazione, tuttavia la definizione più generica è quella antecedente ed è quella che, principalmente, si applica nei digiuni di tipo terapeutico.
E' molto importante fare questa premessa: tutti abbiamo la possibilità e la capacità di digiunare, tuttavia i tempi ed i modi cambiano radicalmente da una persona all'altra, in base all'età, alla massa, alla forma fisica, all'alimentazione e, soprattutto, alle patologie individuali; questo significa che, benchè sia una pratica semplice, non ha un modo univoco per essere affrontata, quindi, soprattutto nel caso di patologie importanti, necessita di una guida competente (in ogni caso, è sempre bene sapere e capire cosa si sta facendo, quindi nel dubbio è sempre meglio un consulto informativo).
Detto questo, il digiuno è un vero toccasana; abituati socialmente e culturalmente ad "aggiungere" sempre più cibo e nutrienti al nostro organismo, riusciamo invece ad ottenere ottimi risultati fermando questo continuo accumulo in favore di una depurazione e di una sorta di reset del nostro organismo, lasciandogli il tempo di lavorare senza la distrazione (rilevante) del continuo alternarsi delle 2-3-4-5-6 digestioni giornaliere. E' in questa condizione di riposo che il nostro corpo rifiata, si risistema ed ottimizza i suoi "processi produttivi", migliorandone l'efficienza e ripulendo a fondo le incrostazioni che si formano inevitabilmente negli anni, soprattutto con la dominanza della dieta occidentale-americana, che gozzoviglia in alimenti ben poco sani e spesso bivacca su sale, grasso e zuccheri raffinati, per la "gioia" della nostra salute e aspettativa di vita. Non sono rari infatti i casi di guarigione attribuiti ai digiuni più o meno prolungati.
E' importante sapere inoltre che, a questa condizione di riposo degli organi interni acquisita col digiuno, deve conseguire il riposo del corpo e della mente: non si può infatti affrontare un digiuno "impegnativo" nel momento in cui non si è nella possibilità o nella capacità di rallentare i propri ritmi vitali; se abbiamo necessità di fare costantemente sforzi fisici importanti o viviamo spesso situazioni di forte stress, questi fattori possono inficiare il meccanismo depurativo del digiuno, rendendolo addirittura deleterio (men che meno si possono bere alcolici o prendere medicine).
La parola chiave è Consapevolezza; quella di non stare affrontando una privazione ma una rigenerazione, di non avere a che fare con una medicina ma con un'autoguarigione. I primi giorni (che sono anche tutti quelli dei brevi digiuni più spesso adottati) sono quelli che presentano maggiori ostacoli, perché il corpo ci "chiede" di mangiare, abituato com'è ai ritmi che abbiamo sempre adottato, ma non si tratta di fame reale, e questo concetto è da comprendere; ormai noi non mangiamo più per "necessità", ma per "golosità", quindi abbiamo perso la cognizione di quello di cui necessita il nostro corpo per funzionare adeguatamente. Inoltre sopraggiunge un senso di spossatezza, alle volte può comparire la nausea ed anche un leggero mal di testa; sono tutte condizioni legate al processo di depurazione del corpo, alla variazione delle nostre abitudini, cui il nostro organismo deve far fronte, attivando i meccanismi di risparmio energetico che contrastano con l'abitudine di avere sempre elementi da scartare. Salvo patologie e diverse indicazioni mediche, si tratta di normale fisiologia, direttamente proporzionale al nostro grado precedente di intossicazione, tantopiù che un digiuno breve di 3 giorni (quello più comune minimamente prolungato) sperimenterà quasi sempre, in maniera più o meno accentuata, queste condizioni.
In ultimo, in questo breve articolo conoscitivo (l'argomento è talmente vasto che ci sono diversi libri che trattano solo di questo), accenniamo ad un dettaglio che non viene immediatamente associato al digiuno ma che ne condivide, a seconda della durata, l'importanza, ovvero: la ripresa alimentare; cosa e quanto mangiare al termine di un digiuno deve essere direttamente correlato alla durata dello stesso, perchè una cattiva ripresa alimentare può anche compromettere la propria salute (nel caso di prolungati digiuni). A tale scopo, sono molto indicati pasti leggeri, eventualmente frequenti, a base di verdura, preferibilmente cruda, e frutta; questa fase è direttamente dipendente dallo stato alimentare e di salute dell'individuo, e non va presa alla leggera perchè molto delicata.

Semplici indicazioni e consigli per interfacciarsi con il digiuno (se avete dubbi e perplessità, soprattutto patologie che vi obbligano a prendere medicinali giornalmente, rivolgetevi al vostro medico, è ridondante continuare a ripeterlo, ma, come in tutte le cose, è importante il buon senso):
- Il digiuno non ha durata prestabilita o fissa, può durare 1 pasto come 40 e più giorni, ed è utile in ogni caso, anche solo quello di 1 pasto è meglio di nulla.
- Per fare un digiuno di 1 giorno, la maniera più semplice è cominciarlo dopo pranzo e non fare troppo tardi la sera, per poi riprendere a mangiare il pranzo del giorno successivo, così la percezione effettiva sarà quella di aver saltato 1 solo pasto, ma il risultato saranno comunque 24 ore di digiuno.
- Un metodo per attuare una depurazione più leggera ma costante è il digiuno della colazione, ovvero non mangiare nulla dalle 8 di sera alle 12 del giorno dopo, lasciando al corpo 16 ore utili.
- Un semi-digiuno ancora più leggero permette di bere estratti di frutta e verdura al posto dell'acqua; in questo modo lo sforzo digestivo del nostro organismo è estremamente ridotto e quindi si riescono ad ottenere, anche se in maniera minore, alcuni benefici.



sabato 27 dicembre 2014

TISANE DEPURATIVE

Dopo le classiche mangiate del Natale, ecco qualche tisana per aiutare il nostro organismo a depurarsi ed a riprendersi dal carico eccezionale delle feste con amici e parenti!

- Tisana depurativa e diuretica con tarassaco, bardana e finocchio.
Il tarassaco ha forti proprietà depurative e digestive, la bardana purifica e drena ed il finocchio coadiuva ambedue questi processi; questo tris di erbe ha quindi tutte le caratteristiche per aiutarci a sistemare lo stomaco non solo dopo le feste, ma ogni qual volta siamo appesantiti da un pasto abbondante.
-Per due tazze versate nel quantitativo di acqua adeguato, quando avrà raggiunto il bollore, un cucchiano per ognuna di queste piante; lasciate sul fuoco basso mantenendo la temperatura per una decina scarsa di minuti, filtrate e bevete.

- Tisana disintossicante allo zenzero, con chiodi di garofano e limone.
Le tre piante di cui è composta questa tisana hanno grandi proprietà digestive ed antibatteriche, aiutano quindi il nostro organismo non solo a riprendersi dalle digestioni difficili, ma altresì aiutano ad affrontare i malanni di stagione, con la loro azione antisettica e analgesica. Questa tisana è inoltre molto efficace per ridurre il gonfiore addominale.
-Per due tazze versate nel quantitativo di acqua adeguato, quando avrà raggiunto il bollore, sei fette sottili di zenzero fresco, uno o due chiodi di garofano e la scorza di mezzo limone (senza la parte bianca, altrimenti verrà amarognola); lasciate sul fuoco per 5 minuti, spegnete ed aggiungete il succo del mezzo limone. Filtrate e bevete. Se volete addolcire potete aggiungere un cucchiaino di sciroppo d'acero.

- Tisana digestiva depurante alla liquirizia, menta e anice stellato.
L'effetto digestivo di queste erbe è ottimo, ma la loro azione fornisce aiuto a tutte le fasi intestinali, riducendo gonfiore, coliche ed infiammazioni; inoltre, presentano un'altra qualità molto utile in questo periodo, ovvero sono droghe espettoranti, che aiutano l'eliminazione del muco dai bronchi, facilitando la ripresa dai fastidiosi malanni respiratori stagionali.
-Per due tazze versate nel quantitativo di acqua adeguato, quando avrà raggiunto il bollore, un cucchianino di menta, uno di liquirizia (o mezzo bastoncino) e due pezzi di anice stellato; lasciate sul fuoco per una decina di minuti, filtrate e bevete. A seconda del gusto che preferite potete variare le proporzioni di menta e liquirizia.

- Tisana depurativa drenante all'ortica, malva e verbena.
Questo tris di erbe ha molti effetti positivi, dal digestivo al depurante, sino al drenante, deacidificante, calmante e purgante; un gran bel ventaglio per ogni situazione di stress post abbuffata e non.
-Per due tazze versate nel quantitativo di acqua adeguato, quando avrà raggiunto il bollore, un cucchianino raso di ognuna delle tre componenti; lasciate sul fuoco per un paio di minuti, spegnete la fiamma e lasciate a riposare in infusione per una decina di minuti abbondanti, filtrate e bevete.

Buona depurazione a tutti!


giovedì 25 dicembre 2014

BUONE FESTE!!!

Dopo aver elencato le ottime proprietà delle spezie che lo compongono, cosa meglio di un caldo e speziato Vin Brulé per festeggiare con i propri cari la vigilia di Natale ed in generale per scacciare il freddo che arriverà in questi giorni? Una bevanda che, se bevuta con moderazione, coadiuva al decorso di raffreddori e fastidi respiratori di stagione.

-Ingredienti-

- 1 lt di vino corposo
- 200 g di zucchero di canna integrale
- 2 stecche di cannella
- ½ stecca di vaniglia
- 1 cucchiaino di chiodi di garofano
- 1 cucchiaino di anice stellato (1 o 2 pezzi in pratica)
- 1 scorza di limone
- 1 scorza d' arancia

Procedimento:

1)Lavate gli agrumi e ricavate la scorza stando attenti a evitare il più possibile la parte bianca, che altrimenti darà alla bevanda un gusto più amarognolo.
2)Mettete in una casseruola lo zucchero, le scorze e le spezie, iniziate ad aggiungere il vino e mettete sul fuoco a fiamma bassa, fino a quando non lo avrete versato tutto.
3)Mescolate il composto in modo da fare assorbire per bene lo zucchero e portate a bollore; a questo punto potete decidere per due procedimenti, entrambi atti allo stesso scopo: far evaporare più alcol possibile.
4a)Tenete il vino a bollore, continuando a mescolare, per circa dieci minuti.
4b)Raggiunto il bollore, incendiate la superficie del vino e lasciate sul fuoco sino a quando non si spegnerà autonomamente (mi raccomando, prestate attenzione per non incorrere in inopportuni incidenti domestici alla vigilia delle feste ^_^), a quel punto avrà bruciato tutta la parte alcolica.
5) Filtrate e servite caldo, se volete addolcirlo ulteriormente potete aggiungere un po' di malto o di sciroppo d'acero!

Buone Feste!


domenica 21 dicembre 2014

FA CHE IL CIBO SIA LA TUA MEDICINA E CHE LA MEDICINA SIA IL TUO CIBO

Così pronunciava il padre della medicina, Ippocrate, che già nel 400 A.C. aveva ben intuito che la prima causa e la prima cura dei malanni risiedeva proprio nel cibo, fonte sia di gioia che, alle volte, di disperazione, opportunamente e volutamente celata ai nostri occhi.
L'evoluzione che ha avuto la medicina, con la produzione sempre più numerosa e diversificata di rimedi farmacologici, ha ottenuto l'effetto contrario a quanto si evince dalle parole del suo massimo ispiratore, ovvero ci ha estraneati dal concetto cibo=salute; basta infatti prendere questo o quel medicinale per ovviare a comportamenti erronei e dannosi verso il nostro corpo, relegando il cibo ad un ruolo più sensoriale. La medicina ci solleva dalle nostre mancanze, giustificando e assecondando l' ineducazione alimentare alla quale siamo sottoposti, assolvendoci in toto da cattive abitudini e sopprimendo i sintomi dei quali non vogliamo realmente affrontare le cause.
E' una realtà scomoda il fatto che le nostre abitudini, le nostre tradizioni, le nostre comodità ed il nostro gusto siano spesso (o in qualche modo sempre) correlate allo stato della nostra salute; è vero che ad oggi vi sono molte concause esterne, dipendenti dai diversi tipi di inquinamento, ma la nostra arma "a doppio taglio" migliore rimane il cibo. Siamo ciò che mangiamo. Il cibo è il nostro carburante, è quasi tutto ciò che ci nutre (possiamo annoverare anche il sole), dagli alimenti ricaviamo ogni sostanza utile e indispensabile al nostro sostentamento, ed è quindi assolutamente primario dare all'alimentazione il giusto valore, non solo in quanto a piacere ma, ancor più importante, in quanto a "vita".
E' importante comprendere che mangiare sano non ha niente a che vedere col mangiare gustoso o meno, che i cibi salutari non sono insapori o cibi di serie B, anzi, sono molto gustosi e nutrienti, senza avere la necessità di essere ricoperti di spezie per migliorarne le proprietà organolettiche; abbinare il gusto ai cibi dannosi e l'insapore ai cibi salutari è un assunto errato, che sfocia in un insensato pregiudizio. Al pari di una droga, certi alimenti creano nel nostro corpo un' innaturale dipendenza (dannosa), e sono gli alimenti saturi di elementi più artificiosi, quali sale, zucchero e grassi (tipici componenti delle merendine spazzatura, ad esempio).
La salute vien mangiando, sarebbe opportuno dire, ed è proprio da questo concetto che bisogna partire; una sana alimentazione, ricca di vitamine e minerali, composta soprattutto da carboidrati e da poche proteine e grassi, di origine vegetale, mette al riparo il nostro organismo da moltissime malattie tipiche del nostro tempo, e non solo. Una sana alimentazione può ottenere risultati sulla salute superiori a qualsiasi medicina, perchè la medicina più grande del nostro corpo è esso stesso, che se ben sostenuto (e non gravemente danneggiato) è in grado di rinforzarsi e ripararsi autonomamente.


BISCOTTI NATALIZI ALLO ZENZERO E CANNELLA CON GOCCE DI CIOCCOLATO

Una ricetta sfiziosa di biscotti coi tipici sapori speziati del Natale!

-Ingredienti-

- 100 g di farina (io uso mischiare semola e integrale)
- 50 g di burro di soia o margarina vegetale
- 2 cucchiai di zucchero di canna
- 20 g di gocce di cioccolato
- 1 cucchiaino di lievito per dolci
- un cucchiaino raso di bicarbonato
- un cucchiaino raso di zenzero
- un cucchiaino raso di cannella
- un pizzico di sale

1)Fate sciogliere il burro di soia in un pentolino e aggiungete lo zucchero, mescolate fino ad amalgamare bene
2)Unite al composto la farina e gli altri ingredienti e lavorate il tutto sino ad ottenere un impasto morbido (lasciate per ultime le gocce di cioccolato in modo da non scioglierle lavorando l'impasto).
3)Stendete l'impasto ottenuto fino ad ottenere uno spessore di circa 1 cm.
4)Con delle formine (natalizie ^_^), ricavate dall'impasto i biscotti e metteteli su una teglia su cui avrete poggiato un foglio di carta forno.
5)Infornate nel forno, preriscaldato a 180°, sino a doratura.

Buon Appetito!


sabato 20 dicembre 2014

I FRULLATI RINVIGORENTI INVERNALI

Per mantenersi in buona salute è molto importante ciò che mangiamo e mantenere attivo il corpo, ma lo è altrettanto ciò che beviamo! Sfruttando i benefici ed i gusti dei prodotti di stagione ecco qualche consiglio per dei frullati gustosi e salutari!

ACE: a differenza di quello che molti credono, a causa della coincidenza delle iniziali dei primi due componenti (arancia e carota), il nome deriva dalle vitamine che questo frullato contiene, ovvero vitamine A, C ed E, guardacaso proprio quelle che aiutano a contrastare i malanni di stagione!
Per prepararlo: centrifugate una carota con il succo di due arance e di un limone.


BARBAGRANO: questo frullato è ricchissimo di vitamine (grazie alla frutta), aiuta la circolazione sanguigna ed ha un effetto disintossicante (grazie alla barbabietola); colorato e saporito, ideale per contrastare i primi freddi e per rinforzare l'organismo.
Per prepararlo: centrifugate una barbabietola rossa cruda con una carota piccola e un melograno, aggiungete un cucchiaino di zenzero fresco tritato e mezzo limone spremuto; se vi danno fastidio i semini del melograno, passate i grani nel mixer e poi filtrate il succo prima di mischiarlo al resto.

NATALIZIO: questo frullato è pieno di vitamine e sali minerali, ma soprattutto del magico e speziato gusto del Natale!
Per prepararlo: centrifugate due mele belle mature con due cucchiaini di mandorle tritate e spolverate con un pizzico di cannella; se volete renderlo più corposo potete aggiungere mezzo bicchiere di latte di soia o sostituire le mandorle con mezzo bicchiere di latte di mandorle (se siete sicuri sulla provenienza della mela, centrifugatela con la buccia).

C-DETOX: questo frullato è molto salutare sotto diversi punti di vista; non solo è colmo di vitamina C, ma ha un effetto antiossidante, depurativo e diuretico!
Per prepararlo: sbucciate due kiwi,centrifugateli con una mela e aggiungete il succo di un'arancia (se siete sicuri sulla provenienza della mela, centrifugatela con la buccia).


giovedì 18 dicembre 2014

DIAMO UN CALCIO AL LATTE PER COMBATTERE L'OSTEOPOROSI!

L'osteoporosi è una condizione nella quale le ossa perdono massa e resistenza, divenendo più fragili; è una problematica che spesso si manifesta con l'avanzare dell'età ed è strettamente correlata alla dieta.
Il problema più grave è tuttavia che il principale rimedio consigliato, tra l'altro di tipo alimentare ed alla portata di tutti, è l'assunzione di una grande quantità di latticini; questo consiglio non è solo errato, ma dannoso per la patologia nonchè prima causa imputabile della stessa. Recenti ricerche infatti mostrano come l'incidenza di osteoporosi nella popolazione sia direttamente correlata al consumo di latticini della stessa.
Ma perchè avviene questo? Non ci è sempre stato detto che il latte rinforza le ossa perchè ricco di calcio?
Ebbene si, il latte è ricco di calcio biodisponibile (facilmente assimilabile dal corpo), peccato che quello che viene omesso di dire è che il nostro corpo, per assorbire il calcio, ha bisogno di altri minerali nelle giuste proporzioni:
il latte vaccino ha un rapporto calcio-magnesio di 8:1 e di calcio fosforo di 4:3;
il rapporti ottimale di calcio-magnesio è di 3:2 e quello di calcio fosforo 5:2.
Cosa avviene dunque? Succede che quando noi introduciamo calcio attraverso il latte, il nostro organismo consuma calcio e magnesio per raggiungere i valori ottimali, nella fattispecie dovrà aggiungere molto magnesio per riuscire ad utilizzare il calcio presente nel latte e dovrà recuperare calcio in modo da bilanciarsi in maneira ottimale col fosforo; alla fine di questi aggiustamenti, il bilancio minerario per le nostre ossa sarà nettamente negativo. E' quindi vero che i latticini sono ricchi di calcio, ma è ancora più vero che assumere questo calcio ci costa molto più del guadagno che presenta, demineralizzando le nostre ossa!
Per combattere l'osteoporosi è necessario mantenere un bilancio attivo, cosa che i latticini non consentono in termini assoluti. Inoltre, essendo l'assimilazione dei minerali correlata vicendevolmente, gli integratori finiscono con l'essere perlopiù inutili, in quanto la sinergia degli elementi si ha grazie ai vari componenti dell'alimento.
Il bilancio di sali minerali è quindi il primo fattore importante per l'incidenza di questa patologia, e non è solo il latte a danneggiare questo bilancio, ma altresì le proteine di origine animale (presenti in larga parte, appunto, nel latte) e gli alimenti acidificanti in genere; infatti prima ancora dell'apporto minerale nel corpo è importante prevenire la perdita dei minerali stessi, con un'alimentazione poco acida (ricca di cibi vegetali e non iperproteica) e rinforzare lo scheletro tramite una leggera attività fisica quotidiana.
Alimenti ricchi di calcio biodisponibile e ricchi di sali minerali in genere, in grado di prevenire e contrastare l'insorgere dell'osteoporosi sono: sesamo, noci, mandorle, cavoli, broccoli, cime di rapa e legumi.


PASTA AL PESTO DI PISTACCHI

Una ricetta veloce e particolare per un piatto semplice e gustoso.

-Ingredienti per 4 persone-

- 360 g di pasta integrale
- 150 g di pistacchi di Bronte
- 1 spicchio d' aglio
- 30 g di pinoli
- qualche foglia di basilico
- olio EVO q.b.
- sale q.b.
- coriandolo o pepe q.b.

1)Prendete i pistacchi (al naturale, altrimenti dovrete scottarli, sgusciarli e pulirli) e inseriteli nel mixer insieme all'aglio, il basilico ed i pinoli.
2)Aggiungete un pò di olio con parsimonia per evitare di annegare il resto degli ingredienti; frullate il tutto ed eventualmente aggiungete altro olio se necessario. Regolate di sale e aggiungete un pizzico di coriandolo o di pepe.
3)Preparate la pasta e unitela al pesto così ottenuto; potete amalgamare il pesto in una padella con la pasta per insaporirla per bene.
4)Impiattate e guarnite con un trito grossolano di pistacchi.

Buon Appetito!


mercoledì 17 dicembre 2014

RISOTTO ALLA ZUCCA AL PROFUMO D'ARANCIA

Una ricetta gustosa per rinforzare le proprie difese!

-Ingredienti per 4 persone-

- 360 g di riso integrale
- 450 g di zucca pulita
- 1-2 litri di brodo vegetale (dipende dal tempo di cottura del riso che usate)
- 1 spicchio d'aglio
- olio EVO
- 1 arancia
- sale
- curry
- pepe

Procedimento:

1) Tagliate a dadini la zucca e saltatela in padella con un filo d'olio e lo spicchio d'aglio per qualche minuto.
2)Togliete l'aglio e aggiungete un po' di brodo vegetale precedentemente preparato (fatelo come preferite, io uso mettere nell'acqua una patata, una cipolla, una carota ed un pezzo di sedano, con un goccio di salsa di soia per esaltare il sapore), mescolate per una decina di minuti, sino a che il brodo non si sarà riassorbito; regolate di sale.
3)Aggiungere il riso e coprite nuovamente col brodo, avendo cura di aggiungerne in continuazione sino a completare la cottura; per questa operazione è utile mantenere il brodo da aggiungere man mano sempre tiepido.
4)Tagliate delle striscioline dalla scorza dell'arancia e spremetene il succo.
5)Terminata la cottura del riso (cercate di regolarvi col brodo in modo da lasciare il riso cremoso, né annacquato né secco), aggiungete il succo di arancia e amalgamate ancora per un minuto sul fuoco, regolate di sale e aggiungete un pizzico di curry.
6) Impiattate e guarnite con le scorze d'arancia precedentemente ricavate e, se volete, con una spolverata di pepe.

Buon appetito!


martedì 16 dicembre 2014

UNO SCUDO NATURALE!

Con il freddo e gli sbalzi di temperatura il nostro corpo è soggetto a condizioni che favoriscono l'insorgere dei classici malanni di stagione, come il raffreddore e l'influenza; la cosa buona è che il miglior modo per affrontare ed evitare queste fastidiose condizioni è quello di affidarsi ai cibi della stagione stessa, che sono ricchi di sostanze adatte a preservare la nostra salute!

Le crocifere:
perché ricche di sali minerali e vitamine, tra le quali l'ottima combinazione Ferro-vitamina C.
Gli agrumi e i kiwi:
perché ricchi di vitamine ed in particolare di vitamina C.
La frutta secca:
perché ricca di acidi grassi buoni (omega 3), che aiutano il funzionamento del sistema immunitario, e della vitamina E, che agisce da scudo grazie al suo forte effetto antiossidante.
I frutti e le verdure del gruppo giallo-arancio:
perchè ricche di beta-carotene e di vitamina A, presente in quantità anche negli spinaci, che rinforzano il sistema immunitario oltre ad avere un benefico effetto antiossidante.
Gli "antibiotici naturali" come aglio e cipolla:
da assumere con parsimonia per preservare intatta questa loro azione sull'organismo.
Le spezie, quali ad esempio curry e il peperoncino:
perché hanno effetti anti-infiammatori e vaso-dilatatori, oltre a liberare bene il naso.

In linea generale, frutta e verdura fungono da scudo verso questi malanni, perchè ricche di antiossidanti che rinforzano le nostre difese e contrastano l'azione negativa dei radicali liberi, che comprende l'abbattimento delle difese immunitarie; in questo modo, le nostre mucose sono più resistenti all'azione di virus e batteri.


IL CAVOLFIORE


lunedì 15 dicembre 2014

ABBINAMENTI ALIMENTARI

Ecco come aiutare la nostra digestione, una semplice tabella per illustrare i migliori abbinamenti alimentari!


BOCCONCINI DI SOIA CON PANNA, NOCI E CURRY

Ricevo e pubblico questa gustosa ricetta a base di bocconcini di soia da un amico, Domenico Mazzola, attento non solo alla salute ma altresì al palato, che non mancherà di deliziarci con i suoi manicaretti...

-Ingredienti per 4 persone-

- 250gr di bocconcini (o spezzatino) di soia secco
- 2 confezioni di panna di soia
- 1 cipolla grande
- 2 manciate di noci
- salsa di soia q.b.
- curry in polvere q.b.

1) La sera prima, oppure qualche ora nel caso non abbiate molto tempo, mettete a mollo i bocconcini di soia in un recipiente abbastanza capiente (il prodotto, assorbendo acqua, tenderà ad espandersi un po’) con abbondate acqua, salsa di soia ed erbe aromatiche (io ho utilizzato un mix acquistato al supermercato ma, se ne avete, potete utilizzare erbe aromatiche fresche con risultati ancora migliori). Mettete il tutto in frigo a far riposare. Trascorso il tempo prestabilito, estraete i bocconcini dal frigo e scolateli, avendo cura di conservare il liquido di ammollo che ci servirà successivamente in fase di cottura e mettete il tutto da parte.
2) Triturate finemente le noci col coltello (a me piace sentire il pezzetto di noce, ma eventualmente potete sempre usare un mixer per diminuirne le dimensioni) e successivamente, preparate il trito di cipolla.
3) Ora è tempo di dar fuoco ai fornelli. Mettete un po’ d’olio in una padella antiaderente e, quando sarà ben caldo, fate caramellare la cipolla. Aggiungete le noci e fate insaporire il composto. Dopo qualche minuto aggiungete i bocconcini e fateli rosolare leggermente con cipolla e noci, versate il liquido di ammollo in modo da far ulteriormente insaporire il tutto.
4) Proseguite la cottura per circa 20 minuti avendo cura di controllare ed eventualmente aggiungere altro liquido, se i bocconcini dovessero asciugarsi troppo (se non doveste avere abbastanza liquido non scoraggiatevi, potete utilizzare anche del brodo vegetale).
5) Quando il liquido si sarà praticamente asciugato tutto, aggiungete la panna e mezzo cucchiaino di curry. Amalgamate il composto a fuoco basso facendo attenzione a non lasciare né che la panna resti troppo liquida, né che si asciughi troppo.
6) Fate riposare qualche secondo la preparazione in padella, servite e gustate il tutto.

Buon appetito!



INSALATONA DI FARRO CON LEGUMI E VERDURE


Ecco la preparazione di un piatto molto gustoso e saporito, soprattutto in questo periodo dell'anno, direttamente dall'apericena di domenica sera!

-Ingredienti per 4 persone-

- 200 g di farro perlato
- 100 g di ceci lessati
- 100 g di lenticchie lessate
- 100 g di pisellini lessati
- 1 zucchina
- 1 patata media
- 1 carota media
- 1 cipolla piccola o 1 porro
- sale q.b.
- olio EVO
- coriandolo q.b.
- pepe q.b.

1)Lavate il farro sotto l'acqua corrente, mettete sul fuoco una pentola di acqua e versatelo al suo interno; quando l'acqua raggiungerà l'ebollizione salate e abbassate la fiamma al minimo, lasciate sul fuoco per una ventina di minuti circa e poi scolate.
2)Tagliate patata, zucchina e carota a dadini e lessatele, mantenendo da parte l'eventuale acqua di rilascio e di cottura.
3)Versate un filo d'olio EVO in una padella antiaderente, aggiungete la cipolla (o il porro) tagliato finemente e le verdure appena lessate; scottate in padella per qualche minuto e poi aggiungete i legumi lessati, fate insaporire ed amalgamare per bene il condimento aiutandovi aggiungendo del brodo o l'acqua di rilascio delle verdure lessate. Lasciate a fuoco vivace sino a quando si sarà quasi completamente asciugato il composto. Regolate di sale se necessario.
4)Unite il farro ai legumi ed alla verdura, avendo cura di mescolare bene, e aggiungete pepe nero, coriandolo (quest'ultimo dona un gusto molto "caldo" al piatto) e un filo di olio EVO.

Buon Appetito!

venerdì 12 dicembre 2014

COS'E' E QUANTO E' IMPORTANTE L'RDA

La RDA (Recommended Daily Allowance) o dose giornaliera raccomandata indica la quantità di nutrienti (macronutrienti e micronutrienti) che una persona dovrebbe assumere per mantenersi in buona salute, secondo le attuali conoscenze mediche; è diversa a seconda dell´etá e del sesso (maschile o femminile), ed è soggetta a variazioni, anche rilevanti, da individuo ad individuo.
I valori guida sono calcolati usando il fabbisogno medio stimato (EAR), che rappresenta una "stima" del consumo medio giornaliero di un dato nutriente; tuttavia, questo valore è soggetto a variazioni non solo su base fisiologica soggettiva, ma altresì sulla base delle abitudini alimentari, delle condizioni climatiche ed ancora da svariati fattori locali (ad esempio una dieta poco acida a base di vegetali diminuisce la perdita di sali minerali, rendendo sufficiente l'assunzione di quantità inferiori rispetto a diete ricche di cibi acidificanti).
L'uomo è una macchina biologica in parte ancora avvolta nel mistero, con delle reazioni e compensazioni che superano il nostro tentativo di generalizzare le sue necessità; benchè i valori di assunzione consigliati siano approssimativamente funzionali, non bisogna prescindere da essi per considerarsi in buona o in cattiva salute/alimentazione.
Citando il chimico vincitore di 2 premi nobel Linus Pauling: "Alcune persone si ammalano gravemente mangiando cibi che per altre sono nutrienti. Questo dimostra la falsità del mito della quantità minime giornaliere richieste".



CANNELLONI AL CAVOLFIOROMANO

Un'altra gustosa ricetta al gusto di cavolfiori!

-Ingredienti per 4 persone-

- cannelloni di grano duro
- 1/2 cavolfiore bianco
- 1/2 cavolfiore romano
- 50 g di noci
- lievito in scaglie

-Per la Besciamella

- 2 cucchiai di burro di soia
- farina di semola
- 1/2 litro abbondante di latte di soia
- noce moscata
- sale

1)Lavate e pulite con cura i cavolfiori, divideteli in cimette e lessateli per 20 minuti circa.
2)Tenete da parte qualche cimetta integra per la guarnizione e frullate il resto dei cavolfiori nel mixer.
3)Mettete due cucchiai di burro di soia in un pentolino a sciogliere e aggiungete farina sino ad ottenere una pallina di composto più densa, aggiungete il latte a filo tenendo sul fuoco a fiamma bassa e mescolate continuamente per far rapprendere. Quando avrete ottenuto una crema omogenea aggiungete la noce moscata e correggete di sale, se avete difficoltà ad ottenere la consistenza desiderata aggiungete della farina; per insaporire ulteriormente potete aggiungere un cucchiaino di lievito alimentare in scaglie.
4)Unite circa la metà della besciamella al cavolo tritato, aggiungete le noci a pezzetti e se necessario correggete di sale. Guarnite i cannelloni col composto risultante.
5)Mettete i cannelloni in una pirofila e coprite il tutto con la besciamella rimanente, spolverando con del lievito in scaglie.
6)Infornate a 180° per 20 minuti circa, fino alla doratura della parte superiore e servite guarnendo con le cimette tenute da parte.

Buon Appetito!


giovedì 11 dicembre 2014

PASTA DEL CAVOLO

Visto che è stagione, una bella ricetta gustosa a base di Cavolfiore!

-Ingredienti per 4 persone-

- 320 g di fusilli integrali
- 450 g di cavolfiore
- 2 spicchi di aglio
- 3 cucchiai di olio extravergine di oliva
- 50 g di olive taggiasche
- una manciata di pomodori secchi
- un cucchiaio di capperi
- 2 mestoli di brodo vegetale (o acqua di cottura del cavolo)
- coriandolo/sale

1)Lavate e pulite con cura il cavolfiore, dividetelo in cimette molto piccole e lessatele al vapore per 20-25 minuti.
2)Fate saltare l'aglio in padella, unite le cimette di cavolfiore lessate, mescolate e fate rosolare a fiamma alta per qualche minuto, poi aggiungete del brodo o dell'acqua di cottura e lasciate a fuoco medio. Potete decidere a questo punto di utilizzare una parte del cavolo per fare una cremina da utilizzare come legante per la pasta, in tal caso mettete a rosolare solo metà del cavolfiore appena lessato.
3)Prendete le olive taggiasche e snocciolatele, tagliate a pezzi i pomodori secchi e aggiungete il tutto al cavolo sul fuoco, fate saltare tutto insieme e se necessario aggiungete altro brodo per allungare la cottura o insaporire ulteriormente; infine aggiungete i capperi e spegnete il fuoco quando sarà evaporata la maggior parte del brodo, togliete l'aglio.
4)Nel caso in cui abbiate deciso di procedere alla crema di cavolfiore, tritate quello che avete messo da parte ed aggiungete brodo sino ad ottenere la consistenza desiderata, infine aggiungete la crema al resto del condimento.
5)Preparate la pasta e unitela al condimento precedentemente preparato, fate insaporire saltandola in padella direttamente e servite.
6)Vista la natura molto saporita degli ingredienti, regolare a gusto di sale, io personalmente ho utilizzato del coriandolo per dare un tocco in più ma è anche ottima senza aggiunte di spezie.


Buon Appetito!

FABBISOGNO CALORICO QUOTIDIANO

Rappresenta l’apporto di energia di origine alimentare (calorie) necessario a compensare il dispendio energetico del nostro organismo per il mantenimento delle sue funzioni principali ed accessorie; è correlato allo stato di salute, al sesso, all'età, alla massa corporea ed all'attività fisica individuale.
E' molto importante non ragionare a comparti stagni tra fabbisogno calorico e fabbisogno nutrizionale, in quanto introdurre una mole adeguata di calorie non è sinonimo nè garanzia di introdurne una adeguata di nutrienti (RDA consigliata, di cui parleremo in un prossimo articolo); in ogni caso, occorre specificare che questi valori, per quanto "personalizzabili", restano indicativi, in quanto ogni individuo fa storia a sè.
Per calcolare il fabbisogno calorico giornaliero si tiene conto principalmente di 2-3 fattori (il terzo viene spesso trascurato in quanto considerato poco incisivo): il metabolismo basale, il metabolismo cinetico (attività fisica) e la termogenesi alimentare (o da altre cause).
Il metabolismo basale è la quantità di energia che il nostro corpo consuma in stato di veglia per il solo fatto di esistere; è direttamente legato alla massa magra, cala con l'età, è maggiore negli uomini rispetto alle donne ed è proporzionale all'efficienza energetica individuale (più un corpo è sano più riesce a gestire al ribasso questo valore). Rappresenta il 60-80% del dispendio totale.
Il metabolismo cinetico rappresenta l'attività fisica di qualunque genere, ogni attività che esca dalla condizione di riposo totale (anche l'attività cerebrale contribuisce); a seconda dello stile di vita, questa può variare da circa il 10-15% in caso di forte sedentarietà sino a crescere ed eventualmente superare il 30% in caso di intensa attività sportiva, agonistica e/o professionale. Il dispendio calorico per queste attività varia in base al peso, alla massa corporea e all'età.
La termogenesi alimentare è il dispendio energetico che comporta all'organismo digerire, assorbire ed utilizzare il cibo introdotto con la dieta; a seconda dei macronutrienti digeriti questo valore subisce delle variazioni, in una dieta equilibrata rappresenta circa il 5-10% del dispendio calorico totale. Le altre cause di termogenesi considerate ancor più trascurabili sono il fumo, i nervini (sostanze stimolanti come il caffè, il the, il cioccolato...) e il freddo.
Solitamente per una prima valutazione sull'adeguatezza dell'introito calorico si procede al calcolo del B.M.I., ovvero l'indice di massa corporea, che consiste nel dividere il proprio peso (in Kg.) per il quadrato della propria altezza (in metri); seguendo le apposite tabelle tramite il risultato ottenuto si verifica il proprio "status" tra i vari possibili, ovvero sottopeso, normopeso e sovrappeso (diviso a sua volta in base alla gravità).
Benchè venga utilizzato per una prima valutazione, il B.M.I. è un valore che non tiene da conto moltissimi fattori, come la corporatura, il sesso, la massa magra, l'età e il consumo calorico
giornaliero; il riscontro nella tabella non è quindi probatorio ma solo indicativo, e come tale va considerato.
Per cercare di integrare questo dato possiamo procedere al calcolo della massa adiposa nel corpo, tramite il calcolo della circonferenza di vita, collo e fianchi, in modo da verificare in maniera più precisa l'adeguatezza o meno del nostro introito energetico.
Un dato indicativo sul fabbisogno calorico giornaliero si può ottenere utilizzando la seguente tabella per il calcolo indicativo del metabolismo basale:

Maschi
Età 10-17 - 17,5 x peso + 650
Età 18-29 - 15,5 x peso + 675
Età 30-59 - 11,5 x peso + 880
Età 60-// - 12,5 x peso + 600

Femmine
Età 10-17 - 12,0 x peso + 750
Età 18-29 - 14,5 x peso + 500
Età 30-59 - 8,5 x peso + 830
Età 60-// - 9,0 x peso + 690

Con i valori ottenuti da questi calcoli si può stimare, aumentandoli di un 15-20% circa, il fabbisogno calorico di una persona che conduce una vita sedentaria; quest'ultimo salirà con l'aumentare del dispendio energetico dato dall'incremento di attività fisica.



mercoledì 10 dicembre 2014

I COLORI DEI VEGETALI

E' ormai ampiamente riconosciuta l'importanza di frutta e verdura nella composizione di una dieta sana, l'OMS, organo "guida" della salute, benchè tendenzioso, raccomanda il consumo di almeno 5 porzioni al giorno di questi alimenti; nella realtà dei fatti, frutta e verdura sono gli alimenti prerogativamente coinvolti nella preservazione e nel mantenimento della nostra salute, per le loro proprietà nutrizionali ed antiossidanti, le quali si diversificano in base al loro colore. E' dimostrato infatti come un variegato consumo di alimenti vegetali influisca positivamente nella prevenzione e nel trattamento di molte patologie croniche degenerative, in primis le forme tumorali e le malattie cardiocircolatorie, come infarti ed ictus.
Le grandi doti dei vegetali vanno ricercate nella loro composizione: sono formati in maggior parte di acqua (anche sino al 90%), sulla quale utilità per il nostro organismo non vi sono dubbi, e per la restante parte di fibre (utili a regolarizzare assimilazione e intestino), vitamine e minerali (utili ad ogni livello nel nostro organismo). Infine, sono ricchi di pigmenti antiossidanti i quali danno luogo ad una divisione in 5 categorie-colore, ognuna delle quali differente dalle altre per alcune proprietà. In una dieta sana si dovrebbe fare in modo di ruotare questi vegetali per far sì di assumere una variopinta quantità di sostanze utili al nostro organismo, tenendo da buon conto la stagione e la produzione locale.

BIANCO: mela, pera, banana, aglio, cavolfiore, cipolla, finocchio, fungo, porro, sedano, patata.
I vegetali di questo colore riducono il rischio di sviluppare tumori e patologie cardiovascolari e rinforzano polmoni e ossa.
Il tipico antiossidante presente nei frutti e nelle verdure di questo colore è la quercitina, molto attiva nella prevenzione dei tumori e antiallergica; altri antiossidanti di rilievo sono gli isotiocianati, che prevengono l'invecchiamento cellulare e i flavonoidi (presenti in gran quantità in mele e cipolle), antiossidanti ottimi per proteggersi dai tumori, per migliorare la funzionalità polmonare (nelle mele in particolare) e per contenere la perdita di calcio nel tessuto osseo, ovvero l'osteoporosi (nelle cipolle in particolare).
Aglio, cipolle e porri contengono l'allilsolfuro, che protegge dalle patologie coronariche fluidificando il sangue e contrastando quindi la formazione di trombi; i funghi sono ricchi di selenio, un oligoelemento che previene ipertensione, anemie e diversi tipi di tumore.
A livello nutrizionale, i vegetali in questo gruppo colore sono ricchi di fibre e di potassio (banane e patate in particolar modo), oltre che di vitamina C.

ROSSO: amarene, anguria, arancia rossa, barbabietola rossa, cavolo rosso, ciliegia, fragola, lamponi, melograno, mela rossa, peperoni rossi, pompelmo rosa, rabarbaro, ribes rosso,uva rossa, pomodoro, ravanello, cipolla rossa, rapa rossa, bacche di goji.
I vegetali di questo colore riducono il rischio di sviluppare tumori e patologie cardiovascolari e proteggono i vasi sanguigni e il tessuto epiteliale; i principali antiossidanti di questa tipologia sono due: il licopene e le antocianine.
Il licopene combatte i tumori al seno, alle ovaie e alla prostata, rallenta l'invecchiamento cutaneo e protegge dalle malattie neurodegenerative; è presente in grandi quantità nei pomodori e nell'anguria.
Le antocianine (presenti in gran quantità nelle arance rosse) sono le responsabili del colorito rosso, sono utili nel trattamento delle patologie dei vasi sanguigni, della fragilità capillare, nella prevenzione dell'arteriosclerosi e nel potenziamento della funzione visiva; a rinforzare queste proprietà ci sono anche i carotenoidi, dei quali sono ricche fragole e ciliegie.
Altro elemento di cui sono ricchi i "rossi" è la vitamina C (contenuta in grandi quantità nelle arance rosse e nelle fragole), che aiuta la produzione di collagene, preserva i vasi sanguigni, stimola le difese immunitarie e aumenta l'assorbimento del ferro contenuto nei vegetali.

GIALLO-ARANCIO: albicocca, arancia, ananas, mango, carota, clementina, kaki, limone, mandarino, melone, nespola, papaya, nettarina, peperone giallo, pesca, pompelmo giallo, zucca.
I vegetali di questo colore combattono il rischio di sviluppare tumori e patologie cardiovascolari, potenziano la vista e prevengono l'invecchiamento cellulare
L'elemento tipico di questo colore è il beta-carotene; ha una potente azione provitaminica ed antiossidante, oltre ad essere precursore della vitamina A, importante nella crescita, nella funzione immunitaria, nella riproduzione e nel mantenimento dei tessuti e nella visione.
Per proteggerci da vari forme tumorali, questi vegetali utilizzano i flavonoidi, che agiscono soprattutto a livello gatro-intestinale, catturando e neutralizzando i radicali liberi prima che possano fare danni; gli appartenenti a questo gruppo sono inoltre ricchi di vitamina C, in particolar modo peperoni, limoni ed arance.
E' provato scientificamente che le antocianine, presenti in grandi quantitò nelle arance, abbiano un effetto protettivo antinfiammatorio, antitumorale ed anticoagulante.

VERDE
: agretti, asparagi, basilico, avocado, bieta, broccoletti, broccoli, carciofo, cavolo broccolo, cavolo cappuccio, cetriolo, cicoria, crescione, cime di rapa, indivia, kiwi, lattuga, prezzemolo, rughetta, spinaci, uva, zucchina, lime, peperone verde, piselli, rucola, sedano.
I vegetali di questo colore combattono il rischio di sviluppare tumori e patologie coronariche, favoriscono la trasmissione degli impulsi nervosi e miglirano l'assorbimento dei sali minerali.
Il pigmento che determina la loro colorazione è la clorofilla, che ha una forte azione antiossidante, astringente e cicatrizzante; inoltre contribuisce nella regolazione di sebo e mestruazioni. Altri elementi di rilievo sono i carotenoidi, con i quali la clorofilla interagisce per prevenire il rischio di sviluppare coronopatie, e l'acido folico, che migliora l'attività del sistema nervoso e protegge da anemia e forme tumorali. Sono inoltre ricchi di vitamina C (broccoli, prezzemolo, spinaci e kiwi) e di magnesio, minerale di grande utilità al nostro organismo.

BLU
-VIOLA: fichi, mirtilli, more, ribes, melanzane, prugne, radicchio, uva nera, uva passa, patate viola, acai.
I vegetali di questo colore combattono il rischio di sviluppare tumori e patologie cardiovascolari, preserva vista e capillari sanguigni e favorisce una corretta funzione urinaria.
Il loro colore è determinato dalle antocianine, forti antiossidanti che aiutano il corretto funzionamento del sistema vascolare, preservando vene e capillari, mantenendo bassi i livelli di colesterolo e inibendo l'aggregazione piastrinica.
Questo gruppo cromatico è inoltre ricco di carotenoidi e fibre, attivi contro tumori, patologie cardiovascolari incluso l'ictus, cataratta, invecchiamento cellulare, patologie neurodegenerative e invecchiamento cutaneo.
Il radicchio è ricco di beta-carotene, precursore della vitamina A, e di potassio, insieme a fichi, ribes, more e prugne; questo minerale protegge il tessuto osseo e da patologie cardiocircolatorie e ipertensione. Le melanzane sono ricche di magnesio (come le VERDI) e i frutti di bosco di vitamina C; grazie alla ricchezza in fibre solubili, tutti gli alimenti del gruppo aiutano nella regolarizzazione dell'assorbimento di grassi e zuccheri semplici e nello sviluppo della flora intestinale.
In ultimo, l'uva nera è ricca di resveratrolo (soprattutto nella buccia degli acini), una sostanza dalle spiccate doti antiossidanti e antinvecchiamento.



martedì 9 dicembre 2014

I PRODOTTI DELL'INVERNO

L'inverno è alle porte, e quale miglior modo per tenersi bene in salute se non quello di mangiare cose sane e di stagione, possibilmente locali?! Ecco quindi un elenco della frutta e della verdura che accompagnano questi 3 freddi mesi, per fare il maggior carico possibile di vitamine, fibre e sali minerali!

VERDURA: Broccoli, carciofi, cime di rapa, carote, cavolfiori, cicoria, cardi, finocchi, lattuga, radicchio, rape, ravanelli, rucola, spinaci, verze, porri, patate, zucche, sedano, tartufi, lenticchie, fagioli, indivia, barbabietole.

FRUTTA: Arance, kiwi, mandarini, clementine, limoni, cachi, mele, pere, melograni, frutta secca.