Rappresenta l’apporto di energia di origine alimentare (calorie)
necessario a compensare il dispendio energetico del nostro organismo per
il mantenimento delle sue funzioni principali ed accessorie; è correlato allo stato di salute, al sesso, all'età, alla massa corporea ed all'attività fisica individuale.
E' molto importante non ragionare a comparti stagni tra fabbisogno
calorico e fabbisogno nutrizionale, in quanto introdurre una mole
adeguata di calorie non è sinonimo nè garanzia di introdurne una
adeguata di nutrienti (RDA consigliata, di cui parleremo in un prossimo
articolo); in ogni caso, occorre specificare che questi valori, per
quanto "personalizzabili", restano indicativi, in quanto ogni individuo
fa storia a sè.
Per calcolare il fabbisogno calorico giornaliero si
tiene conto principalmente di 2-3 fattori (il terzo viene spesso
trascurato in quanto considerato poco incisivo): il metabolismo basale,
il metabolismo cinetico (attività fisica) e la termogenesi alimentare (o
da altre cause).
Il metabolismo basale è la quantità di energia che
il nostro corpo consuma in stato di veglia per il solo fatto di
esistere; è direttamente legato alla massa magra, cala con l'età, è
maggiore negli uomini rispetto alle donne ed è proporzionale
all'efficienza energetica individuale (più un corpo è sano più riesce a
gestire al ribasso questo valore). Rappresenta il 60-80% del dispendio
totale.
Il metabolismo cinetico rappresenta l'attività fisica di
qualunque genere, ogni attività che esca dalla condizione di riposo
totale (anche l'attività cerebrale contribuisce); a seconda dello stile
di vita, questa può variare da circa il 10-15% in caso di forte
sedentarietà sino a crescere ed eventualmente superare il 30% in caso di
intensa attività sportiva, agonistica e/o professionale. Il dispendio
calorico per queste attività varia in base al peso, alla massa corporea e
all'età.
La termogenesi alimentare è il dispendio energetico che
comporta all'organismo digerire, assorbire ed utilizzare il cibo
introdotto con la dieta; a seconda dei macronutrienti digeriti questo
valore subisce delle variazioni, in una dieta equilibrata rappresenta
circa il 5-10% del dispendio calorico totale. Le altre cause di
termogenesi considerate ancor più trascurabili sono il fumo, i nervini
(sostanze stimolanti come il caffè, il the, il cioccolato...) e il
freddo.
Solitamente per una prima valutazione sull'adeguatezza
dell'introito calorico si procede al calcolo del B.M.I., ovvero l'indice
di massa corporea, che consiste nel dividere il proprio peso (in Kg.)
per il quadrato della propria altezza (in metri); seguendo le apposite
tabelle tramite il risultato ottenuto si verifica il proprio "status"
tra i vari possibili, ovvero sottopeso, normopeso e sovrappeso (diviso a
sua volta in base alla gravità).
Benchè venga utilizzato per una
prima valutazione, il B.M.I. è un valore che non tiene da conto
moltissimi fattori, come la corporatura, il sesso, la massa magra, l'età
e il consumo calorico
giornaliero; il riscontro nella tabella non è quindi probatorio ma solo indicativo, e come tale va considerato.
Per cercare di integrare questo dato possiamo procedere al calcolo
della massa adiposa nel corpo, tramite il calcolo della circonferenza di
vita, collo e fianchi, in modo da verificare in maniera più precisa
l'adeguatezza o meno del nostro introito energetico.
Un dato
indicativo sul fabbisogno calorico giornaliero si può ottenere
utilizzando la seguente tabella per il calcolo indicativo del
metabolismo basale:
Maschi
Età 10-17 - 17,5 x peso + 650
Età 18-29 - 15,5 x peso + 675
Età 30-59 - 11,5 x peso + 880
Età 60-// - 12,5 x peso + 600
Femmine
Età 10-17 - 12,0 x peso + 750
Età 18-29 - 14,5 x peso + 500
Età 30-59 - 8,5 x peso + 830
Età 60-// - 9,0 x peso + 690
Con i valori ottenuti da questi calcoli si può stimare, aumentandoli di
un 15-20% circa, il fabbisogno calorico di una persona che conduce una
vita sedentaria; quest'ultimo salirà con l'aumentare del dispendio
energetico dato dall'incremento di attività fisica.
Nessun commento:
Posta un commento