E'
uno dei pericoli alimentari più subdoli del nostro tempo, perchè
viene infilato praticamente in ogni dove, legalmente, senza alcun
riguardo per i suoi molteplici, ed ormai accertati, effetti
collaterali; non si tratta di un nuovo tipo di droga, ma di un
elemento che ne può fare le veci ed è presente in quantità nella
nostra alimentazione sin dal passato, con un crescendo che ad oggi
deve risultare preoccupante:
LO ZUCCHERO.
Il pericolo non viene solo da quello bianco tanto demonizzato, ma
anche dal grezzo e dall'integrale, così come anche da dosi troppo
elevate di qualsiasi altro dolcificante (anche il fruttosio se usato
come dolcificante decontestualizzato o assunto in quantità troppo
elevate può dar vita a reazioni simili nel nostro organismo; con la
frutta cruda è quasi impossibile raggiungere questi effetti, ma gli
amici frugivori converranno che quella odierna è "frutto"
della selezione organolettica-economica umana, e quindi che sia
lecito ipotizzare che l'abuso di alcuni frutti troppo dolci possa, in
parte, veicolare l'incremento glicemico). Ovviamente, tra lo zucchero
bianco, quello grezzo e quello integrale grezzo, la scelta migliore
ricade sull'ultimo, ma con la consapevolezza che sia, semplicemente,
il meno peggio; quello integrale ha infatti un apporto calorico
inferiore ed una quantità di nutrienti superiore, per assumere i
quali in dosi significative si dovrebbero però mangiare etti di
prodotto, con le conseguenti ampie problematiche che andremo ad
analizzare. Il problema è quindi che, nonostante l'integrale sia
meglio di quello bianco, con un uso salutare dello stesso le
differenze sono quasi inconsistenti a livello biologico, perchè sono
altri gli elementi che devono nutrire il nostro organismo.
Innanzi tutto, bisogna essere consapevoli che lo zucchero è presente in una molteplicità di alimenti, soprattutto in quelli confezionati e nelle bevande (bibite, succhi di frutta industriali...); mangiando e/o bevendo di questi prodotti, non solo diventa facile sviluppare un surplus di zuccheri che vada ad incidere sul nostro stato di salute, ma è altresì facile che si crei una vera e propria dipendenza! Diversi studi mostrano infatti come l'abuso di zucchero porti all'aumento della secrezione di dopamina, un neurotrasmettitore collegato alla sensazione di "ricompensa" tipico dell'assunzione di sostanze stupefacenti; non solo, la privazione dal dolcificante, una volta sviluppatane la dipendenza, scatena le stesse reazioni proprie delle crisi di astinenza dalle droghe (non a caso l'alcol deriva dalla fermentazione degli zuccheri, ed i loro effetti nocivi sono stati più volte accomunati).
Innanzi tutto, bisogna essere consapevoli che lo zucchero è presente in una molteplicità di alimenti, soprattutto in quelli confezionati e nelle bevande (bibite, succhi di frutta industriali...); mangiando e/o bevendo di questi prodotti, non solo diventa facile sviluppare un surplus di zuccheri che vada ad incidere sul nostro stato di salute, ma è altresì facile che si crei una vera e propria dipendenza! Diversi studi mostrano infatti come l'abuso di zucchero porti all'aumento della secrezione di dopamina, un neurotrasmettitore collegato alla sensazione di "ricompensa" tipico dell'assunzione di sostanze stupefacenti; non solo, la privazione dal dolcificante, una volta sviluppatane la dipendenza, scatena le stesse reazioni proprie delle crisi di astinenza dalle droghe (non a caso l'alcol deriva dalla fermentazione degli zuccheri, ed i loro effetti nocivi sono stati più volte accomunati).
Nel dettaglio, le problematiche collegate ad un eccesso di zuccheri
nella dieta sono: immunodeficienza; osteoporosi; malattie
cardiocircolatorie; diabete; tumori; problemi al fegato sinanche
demenza e disturbi psicofisici (ansia, stress, irritabilità). Tutte
queste problematiche non sono naturalmente da imputarsi ad un consumo
basso o molto moderato di dolcificante, tuttavia nell'alimentazione
odierna superare questi "limiti" salubri è estremamente
semplice e incappare in queste problematiche praticamente certo; non
a caso si sente spesso parlare dello zucchero come di un killer
silenzioso, poichè passa inosservato nella quasi totalità delle sue
forme e provoca danni che si mostrano soprattutto sul lungo periodo.
Immunodeficienza: perchè influenza negativamente i globuli bianchi,
rendendoli meno reattivi e prestanti nel contrastare eventuali
infezioni o malattie.
Osteoporosi: perchè acidifica l'organismo, contrastando la
deposizione minerale nell'osso e, quindi, decalcificandolo; questo
processo agevola anche la formazione della carie.
Malattie cardiocircolatorie e disturbi al fegato: perchè agisce sul
metabolismo, in particolare sul ciclo di Krebs, comportando un
maggiore rischio di accumulo dei grassi, e quindi obesità; in queste
condizioni affatica il fegato, stimolando la produzione di acido
urico, e favorisce l'ipertensione. Obesità ed ipertensione
incrementano il rischio di eventi quali infarti ed ictus; in tal
senso, appare chiala la correlazione tra zuccheri e malattie
cardiocircolatorie (questo non è l'unico fattore, però si ha una
validità effettiva sulla sua correlazione).
Diabete: perchè non solo incrementa il rischio per chi ha già contratto tale patologia, ma aumenta le probabilità di diventarlo col tempo; il pancreas infatti reagisce allo zucchero secernendo insulina, dando vita nel breve periodo a crisi di ipoglicemia (superato il picco glicemico l'insulina abbassa di colpo gli zuccheri nel sangue), mentre nel lungo periodo il surplus di lavoro del pancreas (al quale nei casi di sovraffaticamento maggiore viene in aiuto l'adrenalina, a testimoniare il pericolo della situazione) può portare alla malattia.
Tumori: perchè recenti studia hanno constatato la correlazione tra l'incremento di zuccheri nel sangue e l'aumento di incidenza tumorale, sembrerebbe a causa dell'agevolazione che questo produce sui processi infiammatori.
Demenza e disturbi dell'umore: perchè pare che alti livelli di zucchero nel sangue invecchino il cervello precocemente, sino all'insorgere della demenza senile; in particolare, si è associato l'aumento del consumo di zuccheri con il restringimento dell'amigdala e dell'ippocampo, aree adibite alla memoria ed alle funzioni cognitive.
Diabete: perchè non solo incrementa il rischio per chi ha già contratto tale patologia, ma aumenta le probabilità di diventarlo col tempo; il pancreas infatti reagisce allo zucchero secernendo insulina, dando vita nel breve periodo a crisi di ipoglicemia (superato il picco glicemico l'insulina abbassa di colpo gli zuccheri nel sangue), mentre nel lungo periodo il surplus di lavoro del pancreas (al quale nei casi di sovraffaticamento maggiore viene in aiuto l'adrenalina, a testimoniare il pericolo della situazione) può portare alla malattia.
Tumori: perchè recenti studia hanno constatato la correlazione tra l'incremento di zuccheri nel sangue e l'aumento di incidenza tumorale, sembrerebbe a causa dell'agevolazione che questo produce sui processi infiammatori.
Demenza e disturbi dell'umore: perchè pare che alti livelli di zucchero nel sangue invecchino il cervello precocemente, sino all'insorgere della demenza senile; in particolare, si è associato l'aumento del consumo di zuccheri con il restringimento dell'amigdala e dell'ippocampo, aree adibite alla memoria ed alle funzioni cognitive.
I dolcificanti artificiali, come l'aspartame ad esempio, sono
dichiaratamente cancerogeni, ed inoltre recenti studi hanno messo in
discussione la loro utilità in caso di diabete, in quanto
provocherebbo alterazioni metaboliche in grado di procrastinare ma
non evitare la comparsa dello stesso.
In conclusione, l'unica soluzione è quella di limitare al massimo
l'assunzione di zuccheri lavorati, ed al contempo di non esagerare in
maniera smisurata con gli altri; ci sono dolcificanti alternativi
migliori dello zucchero, come lo sciroppo d'acero o d'agave, il malto
e la stevia, ma anche in questo caso la parsimonia è un obbligo,
benchè pare che l'ultima sia priva di qualsivoglia effetto
collaterale.
Nessun commento:
Posta un commento